Una pioggia di milioni, una pioggia di emendamenti, una pioggia di polemiche. È così che arriva la Manovra Ter della Regione Siciliana, approvata in Commissione Bilancio dell’Ars e attesa ora al vaglio dell’Aula. Un testo eterogeneo, stratificato, che raccoglie misure sociali, ambientali, scolastiche, editoriali, sanitarie e tanto altro. Ma soprattutto un banco di prova politico, per un governo regionale che cerca compattezza in un clima reso incandescente dalle recenti inchieste su mance e contributi a pioggia.
Lega: “Una manovra per i fragili e i territori”
Il leghista Vincenzo Figuccia rivendica con orgoglio il risultato: «La manovra prevede risorse decisive per la crescita della Sicilia». Tra le voci più rilevanti:
- 2,5 milioni per il contrasto alla povertà estrema e al ricovero dei senzatetto;
- 3 milioni per ampliare la platea di beneficiari con disabilità gravi;
- 7,7 milioni per l’acquisto di 103 scuolabus destinati ai piccoli comuni;
- 10 milioni per la Protezione Civile, in risposta alla crisi idrica;
- 100 milioni per il ripristino dei dissalatori di Trapani, Gela e Porto Empedocle.
Spazio anche alla manutenzione delle strade provinciali, alla videosorveglianza urbana e al controverso accordo transattivo con la Polluce SPE s.r.l., che evita una spesa da oltre 3,4 milioni. Ma la voce più cara al comparto dell’informazione è quella che riguarda l’editoria: 3 milioni all’anno per un triennio, destinati alle testate con almeno due giornalisti contrattualizzati, oltre a 1 milione per gli editori librari operanti in Sicilia. «Un gesto di civiltà», dice Figuccia, ringraziando anche il sindacato della stampa parlamentare per il contributo al testo.
Lombardo (Grande Sicilia): “Sviluppo e attenzione alle periferie”
Soddisfatto anche Giuseppe Lombardo, che pone l’accento su strade e sanità: 50 milioni per la manutenzione straordinaria delle provinciali, priorità alle aree interne; nuovi fondi per le prestazioni aggiuntive di medici e infermieri, in particolare per pazienti oncologici e disabili gravissimi; sostegno alla raccolta differenziata e 20 milioni per gli extracosti dei rifiuti esportati, da Catania agli altri comuni in difficoltà.
E ancora, scuolabus per 126 comuni, scorrimento delle graduatorie per l’edilizia scolastica, e conferma dell’assegno di cura per i disabili. Il tutto in una cornice che Lombardo definisce “concreta e orientata ai bisogni reali dei territori”.
PD, la voce delusa di Valentina Chinnici: “Bocciata la stabilizzazione del personale Covid”
Tutt’altra reazione nel campo dem. Valentina Chinnici, deputata del PD, denuncia l’affossamento – per soli due voti – dell’emendamento che prevedeva 5 milioni per stabilizzare il personale amministrativo e tecnico-informatico impiegato durante la pandemia: «Una scelta miope e ingiusta, che umilia chi ha lavorato in prima linea nella sanità pubblica».
Secondo Chinnici, si è persa l’occasione per rafforzare gli organici delle ASP e dare risposte strutturali al problema delle liste d’attesa. L’impegno, assicura, continuerà in Aula.
M5S all’attacco: “Tagliate le misure urgenti, pronti al muro”
Durissima la posizione del Movimento Cinque Stelle. Il capogruppo Antonio De Luca accusa il governo Schifani di aver sacrificato le vere urgenze (Asacom, disabili psichici, consorzi di bonifica, ristori per incendi e rifiuti) per fare spazio a norme “non urgenti”, aprendo la strada al solito maxiemendamento dell’ultimo minuto. «Faremo ostruzionismo – dice – sarà una settimana calda per il governo. Altro che ‘niente mance’: è evidente che a volerle sono i partiti della maggioranza».
Roberta Schillaci, vicecapogruppo M5S, sottolinea l’assenza nel testo di misure per gli assistenti igienico-personali e gli Asacom, fondamentali per garantire il diritto allo studio degli studenti con disabilità. «Non possiamo assistere ancora una volta a discriminazioni tra territori».
Schillaci, però, porta a casa anche un risultato: 1 milione di euro per l’editoria libraria, a sostegno degli editori siciliani che abbiano pubblicato almeno 10 titoli nel biennio. «Un segnale culturale importante», afferma.
Prossima tappa: l’Aula dell’Ars. E qui si misurerà non solo la tenuta della maggioranza, ma la capacità della politica siciliana di coniugare equità, rigore e trasparenza in un bilancio che vale più della somma delle sue voci.