Continua lo scontro istituzionale tra il Comune di Trapani e quello di Misiliscemi sulla gestione dell’acqua in piena emergenza idrica. Dopo il guasto Enel che ha interessato i pozzi di Bresciana la scorsa settimana, la situazione si è ulteriormente aggravata: la portata attuale verso il serbatoio di San Giovannello è di soli 120 litri al secondo, ben al di sotto dei 160 litri necessari per garantire l’approvvigionamento idrico del capoluogo.
Il Comune di Trapani ha così inviato una nuova nota urgente e "perentoria" al Sindaco di Misiliscemi, chiedendo la chiusura immediata della stazione di Marracco fino alle ore 16.00 di sabato. Il documento è stato trasmesso anche alla Prefettura di Trapani e all’ATI (Assemblea Territoriale Idrica), con l’obiettivo di fermare un prelievo d’acqua giudicato "illegittimo" dal Comune capoluogo.
“Misiliscemi continua ad attingere 38 litri al secondo” – accusa il Sindaco Giacomo Tranchida – “più di un terzo della dotazione residua di Trapani, nonostante inviti e diffide”. Secondo quanto riportato, la condotta centrale di Bresciana, da cui Misiliscemi continua a prelevare acqua, è sotto la gestione giuridica esclusiva del Comune di Trapani, che riveste anche il ruolo di gestore del sistema idrico.
Una condotta che Tranchida giudica inaccettabile, tanto da preannunciare una segnalazione all’autorità giudiziaria, qualora le indicazioni non venissero rispettate.
La tensione tra i due Comuni, già emersa nei mesi scorsi, si acuisce ora in un momento critico per tutto il territorio, dove la carenza d’acqua ha già portato a razionamenti e interruzioni della fornitura in diverse zone.
Per fare il punto sull’emergenza, domani alle 16.00 si terrà un incontro urgente della cabina di regia per l’emergenza idrica, convocato su richiesta del sindaco Tranchida e presieduto dal capo della Protezione Civile regionale, Salvo Cocina.
Una nuova puntata di un conflitto che, tra carte bollate e accuse incrociate, rischia di lasciare a secco interi quartieri della città.