La Trapani Shark è fuori dal PalaShark. Il Comune di Trapani ha deciso di risolverela convenzione con la Trapani Shark che, così, si ritrova senza palasport dove disputare le proprie gare interne.
La querelle tra la Giunta del sindaco Giacomo Tranchida e la società del presidente Valerio Antonini arriva, così, alla fine e la vicenda si conclude con l'esclusione della società dal palasport, ma con l'avvio di una battaglia legale che il numero uno granata ha subito annunciato attraverso una diretta sui propri canali social.
L'incontro risolutore è andato in scena questa mattina e, come ha sottolineato Antonini, è venuto fuori che per il Comune la Shark è stata per quasi un anno "abusiva". Perché la convenzione firmata due anni addietro per una durata di 30 anni, prevedeva l'affidamento alla Trapani Shark come "società sportiva dilettantistica".
Dopo la promozione dalla A2 alla A è stato obbligatorio il cambiamento della ragione sociale in srl e, per il Comune, così facendo, la società affidataria non è più la stessa. Mentre, nel frattempo, sono sorti i problemi legati ai lavori di manutenzione ed al pagamento delle utenze.
Lo scontro sembrava essere sul punto di risolversi. Invece, il colpo di scena è arrivato poco dopo le 13 con l'annuncio di Antonini. La Shark è fuori dal palasport comunale e "consegneremo le chiavi - spiega Antonini - chiedendo la restituzione di tutti i soldi spesi per i lavori".
Ma non solo, perché il presidente trapanese sottolinea che presenterà una denuncia contro il Comune per estorsione per via della "fattura dell'energia elettrica" ed un'altra per truffa aggravata "per gli investimenti sostenuti nel palazzetto, sapendo, il Comune, che la convenzione sarebbe diventata non più valida".