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12/08/2025 06:00:00

Shark, era ora: ecco lo staff tecnico di Trapani dopo tanti silenzi

Somigliava tanto ad una congiura del silenzio. I rapporti tra Antonini e Repesa si erano diradati a tal punto che tutto lasciava presagire ad una interruzione del rapporto, anche se tra i due vigeva ancora un anno di contatto. 

Dopo lo sciogliete le righe e tutti a casa per un meritato riposo, i due si erano dati appuntamento a Roma per quello che gli uomini di mare chiamano “ricerca del punto nave”. C’ erano tanti dettagli da chiarire sulla rimodulazione del roster. Repesa aveva fornito alla Governance i giocatori da tagliare e quelli da confermare. Ed infatti le partenze di Galloway, Yeboah, Gentile e Mollura erano state abbondantemente annunciate. Quella di Robinson aveva colto un po’ tutti di sorpresa poiché Il Patron si era talmente innamorato del suo giocatore da bloccarlo per un altro anno ed offrirgli un contratto faraonico. Ma l’offerta parigina era una di quelle che il Padrino, del film di Francis Ford Coppola, avrebbe definito: “che non si può rifiutare”. Per il miglior playmaker del campionato risultava più che una svolta nella carriera.

 Intanto, era arrivato, con numeri altisonanti, Jordan Ford da Trento come primo acquisto ed il sacrificio di Mister Robinson poteva essere assorbito con nonchalance e vieppiù avrebbe portato nelle casse di SportInvest 150 mila euro, un piccolo bottino che in tempi di magra sarebbe diventato utilissimo nell’investimento di un altro giocatore. 

Nel frattempo, una ciliegia tirava l’altra ed il roster veniva arricchito dall’acquisto di Arcidiacono, play italo- americano dalla G-League, da Allen, ala prelevato dall’Ostenda e da Hurt a rinforzare il reparto lunghi, pescato nel Campionato australiano. Mancava solo il Pivot che avrebbe dovuto far parte del quintetto iniziale e la scelta è risultata molto sofferta. C’era da sostituire il professor Horton, secondo dietro a Bilan, in campionato, come rendimento e che da tempo si era accasato in gondoleta a Venezia. I profili da esaminare erano diversi e la copertura di quel ruolo estremamente delicata, poiché il solo Eboua poteva, in qualche modo, assicurare una copertura degna. Ma era stato impostato come ala e pur possedendo un fisico scultoreo con i suoi 2.03 poteva non risultare competitivo con pivot di grande stazza. Alla fine, la scelta è caduta sul cestista di Mali, Adama Sanogo, un muscolare di 2.06, ottimo rimbalzista e con mano morbida. Pescato in G-League negli ultimi match aveva fatto segnare 19 punti di media e più di 11 rimbalzi. Ottimo prospetto, quindi, considerato che ha solo 23 anni, motivatissimo poiché a Trapani si gioca una grossa fetta del suo avvenire cestistico

 

Completato il roster si attendeva un comunicato ufficiale, possibilmente congiunto, da parte della Governance e del Responsabile tecnico, dato per desaparecido ma in beata vacanza a Dubrovnik, dove risiede. Amatissimo dalla tifoseria, il Croato non lesinava, ad ogni occasione, apprezzamenti nei confronti di una tifoseria entusiasta, prima in Italia nelle presenze, e nei confronti della città definita “una scoperta quotidiana diversa da tutti i posti in cui avevo lavorato”. Anche l’intera tifoseria condivideva questo sviscerato amore che si era manifestato nel momento più difficile del percorso (dopo l’eliminazione in Coppa Italia), sancito con quel famoso cartello indirizzato ad Antonini, quel “Repesa non si tocca!” che aveva avuto l’effetto di un dietrofront, indigeribile per una sorta di bulldozer con il piede sempre pigiato sull’acceleratore ed una marcia indietro assente nella consolle dei comandi. Il fatto di aver subito una specie di vulnus psicologico da parte della tifoseria, deve aver instaurato nella sua mente qualcosa che assomiglia ad un mantra, teso a stabilire quella scala gerarchica all’interno del compound di proprietà. Si presume, di conseguenza, che il team sia stato interamente confezionato dalla Governance sulla base delle possibilità economiche della SportInvest, salvo qualche piccolo benestare che poteva arrivare dall’eremo del Croato. Ulteriori richieste, come il charter per le trasferte di Coppa, prese nelle dovute considerazioni, sulla base dei costi e con l’ultima parola spettante a “chi tira fuori i soldi”. Un’ombra lunga era calata sulla vicenda e tutto lasciava presagire che le parti, nonostante il contratto, fossero distanti su alcuni punti ritenuti nodali. Oltre al charter, indubbiamente, si era parlato di ritocco del contratto di Repesa per le fatiche supplementari di Coppa e sulla scelta dell’assistant coach dopo il ritorno a casa, a Livorno in A2, di Diana. Risulta fin troppo chiaro che occorreva raggiungere dei compromessi sulle questioni ancora sul tappeto ed il recente comunicato ufficiale dello Staff Comunicazione (finalmente, era ora) sul completamento dello Staff tecnico sembra abbia sgombrato il campo da alcuni rumor ed illazioni. Jasmin Repesa guiderà la parte tecnica degli Shark, forse con qualche ritocchino in meno sugli emolumenti richiesti. Sua, però, la scelta del primo assistente, il connazionale, Ivica Skelin, che ha vinto un titolo nazionale in Polonia. Jakov Kosovac sarà il responsabile dell’area Performance. Un ex cestista, Darryl Middleton, fungerà da Player Development Coach. Un vento di grecale, quello preferito dai trapanesi e che è sintomo di bonaccia, sembra ora soffiare leggero e carezzevole sul piazzale di Via Ilio. Non dico all’interno del PalaShark poiché, come è noto, l’aria si è fatta torrida ed irrespirabile, non solo per l’assenza dell’impianto di condizionamento. Antonini, cappellino rosso in testa per rendere nuovamente grande Trapani, ha dato appuntamento a tutti il 25 agosto, invitando a “non perdere questo treno”. Considera già perso il volo charter richiesto da Repesa?   

 

Il Sorcio Verde