Un mese dall'inizio della scuola. Ecco tutte le novità e le nuove regole
Il nuovo anno scolastico si avvicina e, come sempre, le date di rientro variano da regione a regione. Ad aprire le porte per primi saranno i bambini delle scuole dell’infanzia in Lombardia, già il 5 settembre. Seguiranno, l’8 settembre, gli studenti della provincia autonoma di Bolzano. Il 10 settembre toccherà a Piemonte, Trento, Valle d’Aosta e Veneto, mentre l’11 sarà la volta del Friuli Venezia Giulia. In Lombardia, per le scuole primarie e secondarie, il rientro è previsto il 12 settembre.
La maggioranza delle regioni ha fissato l’avvio al 15 settembre: Abruzzo, Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Sardegna, Sicilia, Toscana e Umbria. Gli ultimi a riprendere le lezioni saranno Calabria e Puglia, il 16 settembre.
Il Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) ha diffuso una tabella riassuntiva con tutte le date di inizio e fine anno per ciascuna regione.
Cosa cambia dal 2025/2026
Nuovo voto in condotta
La riforma approvata entrerà in vigore dal prossimo anno scolastico. Il comportamento sarà valutato per l’intero anno, con particolare attenzione a episodi di violenza o aggressione verso personale scolastico o compagni. Per passare alla classe successiva, sarà necessario ottenere più di sei decimi in condotta. Un sei in pagella comporterà la sospensione del giudizio di ammissione e la stesura di un elaborato su temi di cittadinanza attiva, collegato alle motivazioni della valutazione. Le sanzioni non saranno più solo punitive: si punterà su attività educative, come approfondimenti sulle conseguenze dei propri atti o lavori socialmente utili presso enti e associazioni.
Mille scuole in reggenza
Dal 1° settembre 2025, circa mille istituti inizieranno l’anno senza un dirigente scolastico titolare. Saranno guidati in “reggenza” da un preside di un’altra scuola, a causa dell’aumento del numero minimo di studenti richiesto per mantenere l’autonomia e dell’entrata in vigore definitiva del decreto 127/2023.
Filiera 4+2
Le scuole autorizzate potranno attivare percorsi sperimentali quadriennali legati alla filiera tecnologico-professionale, con la possibilità di proseguire poi in percorsi biennali post-diploma.
Carta docente ridotta
Il bonus di 500 euro annui per la formazione degli insegnanti non sarà più garantito in questa cifra. L’importo verrà definito ogni anno dal MIM insieme al MEF, in base al numero di beneficiari, e potrebbe diminuire soprattutto se verrà esteso anche ai supplenti brevi che completano l’anno.
Riforma dell’Esame di Stato
Il ministro Giuseppe Valditara punta a modificare la Maturità, cambiandone il nome e rivedendo la prova orale. Dopo i casi di “scena muta” registrati nel 2025 come forma di protesta, è stato annunciato che chi si rifiuterà volontariamente di sostenere l’orale dovrà ripetere l’anno.
Dal giugno 2025, il divieto di utilizzare il cellulare durante le lezioni è stato esteso anche agli istituti superiori, con l’obiettivo di limitare le distrazioni e migliorare la concentrazione.
Quello del 2025/2026 sarà quindi un anno scolastico caratterizzato da cambiamenti significativi, sia sul fronte delle regole di comportamento, sia per quanto riguarda l’organizzazione degli istituti e le modalità di insegnament
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