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19/08/2025 19:00:00

A Castellammare il ricordo di Felice Dara, giovane vittima della mafia

Nel 34° anniversario dell’omicidio mafioso di Felice Dara, giovane di appena vent’anni assassinato il 18 agosto 1991 a Castellammare del Golfo (TP), il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani (CNDDU) lancia un forte appello: la memoria delle vittime innocenti delle mafie non è soltanto un dovere civile, ma un compito educativo imprescindibile per ogni scuola di ordine e grado.

 

Felice Dara non era un criminale, né un uomo di potere: era un ragazzo come tanti, con sogni e progetti interrotti brutalmente dalla violenza delle organizzazioni mafiose che in quegli anni insanguinavano la provincia trapanese. Un destino ingiusto lo rese vittima di sospetti infondati, strappandolo all’affetto della sua famiglia e della sua comunità.

Ricordare oggi la sua storia significa opporsi al silenzio e all’indifferenza, strumenti con cui la mafia cerca di perpetuare il proprio potere. È un atto di giustizia verso chi non ha avuto voce nelle cronache nazionali, ma merita di occupare un posto nella memoria collettiva del Paese.

 

Il CNDDU sottolinea come la scuola debba essere presidio vivo di educazione alla legalità e ai diritti civili, non solo attraverso celebrazioni formali, ma con un impegno quotidiano, coerente e capillare. Raccontare agli studenti la vicenda di Felice Dara significa insegnare a riconoscere e respingere ogni forma di violenza e prevaricazione, a coltivare il senso di giustizia e solidarietà, a costruire una società fondata sul rispetto della persona e delle regole democratiche.