L’onorevole Giorgio Mulè non lo nasconde, potrebbe candidarsi a presidente della Regione. E’ una opzione, al contempo ringrazia il partito per averlo messo nelle condizioni di essere un dirigente azzurro e un deputato, già sottosegretario con il governo Conte.
Mulè è siciliano, è cittadino della provincia di Trapani, è mazarese. Ha seguito con attenzione la questione dello scandalo dei referti istologici all’ASP di Trapani, ha presentato due interrogazioni parlamentari, ha chiesto chiarezza e assunzione di responsabilità. In questo il presidente della Regione, Renato Schifani, ha dato man forte. Sulla stessa linea e senza arretrare hanno messo mani a quello che poteva diventare uno scandalo ancora più grosso, ad oggi in morti sono solo 2, ci sono però 19 indagati tra medici e operatori. Non c’è Ferdinando Croce tra gli indagati, l’ex manager, dimessosi a maggio, eppure a marzo venne individuato come l’unico responsabile di quanto avvenuto. E’ una storia di cui Tp24 si è ampiamente occupata, con carte alla mano, e più volte abbiamo pure indicato dove guardare: al primario di allora, che certamente non era una nuvola passeggera ma la parte in causa. Nella giornata di venerdì 22 agosto Mulè e Maurizio Gasparri sono arrivati a Trapani per presentare il Piano strategico della sanità pubblica elaborato da Forza Italia, si tratta di un piano nazionale, hanno ribadito che a Trapani la politica ha fatto quello che doveva fare. Il giro è terminato con la visita all’Anatomia Patologica, dove ai giornalisti non è stato concesso l’accesso. Scelta di vertice aziendale. Discutibile.
La corsa alla Regione
Le parole di Mulè al Tgr Sicilia, però, sono destinate a fare da strascico a questa fine estate. Non esclude nulla, nemmeno la candidatura a governatore per il 2027: “Sono orgogliosamente figlio di questa terra e farò tutto quello che questa terra mi chiederà di fare, sia all’interno di Forza Italia e della coalizione, sia a livello personale. Per la mia terra si fa qualsiasi cosa”.
Qualcosa non va dentro il partito siciliano e pure qui il vice presidente ala Camera ha detto la sua: “C’è da parlarsi, confrontarsi, agire nel bene della Sicilia. Bisogna trovare le forme: serve un confronto fra le varie anime del partito. Confronto che finora non c’è stato a livello regionale, da circa due anni non esiste una segreteria regionale. Ci sono personalità di Forza Italia in Sicilia – afferma Mulè – che possono ambire a questa carica”.
Caustico Schifani
E’ arrivata la risposta di Schifani al suo collega di partito: “Qualunque cittadino residente in Sicilia che abbia superato i 21 anni può candidarsi alla Presidenza della Regione Siciliana. L’importante è che raccolga a suo sostegno 1.800 firme per la lista regionale e 2.100 per ciascuna lista provinciale che è tenuto a presentare. Auguri”.