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30/08/2025 06:00:00

Turismo. La strana estate trapanese, tra costi alti e meno consumi

I dati dello scorso anno parlano di un turismo in crescita in provincia di Trapani. E c’era dell’ottimismo anche per quest’anno. Ma la percezione nell’estate 2025 che volge al termine è diversa. 


I turisti? Meno dell’anno scorso, e spendono poco. 
Anche perchè le lamentele che arrivano da più parti riguardano i prezzi alti (esageratamente) in molte attività, dalla ristorazione alle strutture ricettive. I prodotti tipici locali ormai sono diventati come piatti pregiati da ristorante stellato. Il turista che viene una volta e poi va via, inconsapevole, non ci pensa molto. Ma il viaggiatore esperto sa che qualcosa non torna, che i prezzi spesso sono esageratamente gonfiati. Così si rischia di far scappare anche chi è affezionato al territorio. Anche perchè secondo le statistiche la provincia di Trapani per la maggior parte viene scelta dai viaggiatori interni, siciliani e italiani. E soprattutto l’estate nel Trapanese arrivano gli espatriati a trovare parenti e amici.



Si spende meno
Bar, ristoranti, attività ricettive, cantine, raccontano di un turismo in spending review. “L’anno scorso c’erano tanti turisti stranieri, servivamo birre ad ogni ora del giorno. Quest’anno meno”, racconta un barista del centro storico di Trapani. Alcuni operatori del settore della ristorazione e delle esperienze legate al vino raccontano di una diminuzione delle presenze. Una delle cantine più visitate della Sicilia ha registrato tra maggio e luglio 1200 presenze in meno. Così come c’è un noto locale turistico marsalese che tra maggio e luglio ha contato 5000 pasti in meno rispetto ad un anno fa.

 


I dati ufficiali
Eppure il 2024 è stato un anno importante per il turismo in provincia di Trapani. Secondo i dati ufficiali, il territorio ha registrato oltre 750 mila arrivi e più di due milioni e mezzo di presenze turistiche, cioè pernottamenti. Un dato che conferma la centralità della provincia nel panorama siciliano, grazie a un’offerta che spazia dalle spiagge alle riserve naturali, dai borghi storici alle isole, fino ai grandi siti archeologici.


Il totale degli arrivi – ovvero il numero di persone che hanno scelto Trapani e dintorni per una vacanza o un soggiorno – si attesta a 750.269. Di questi, più di 500 mila hanno scelto strutture alberghiere, mentre circa 248 mila si sono orientati verso il settore extra-alberghiero, che comprende bed and breakfast, case vacanza e agriturismi.


Ancora più significativo il dato delle presenze: in totale, sono stati registrati 2.544.726 pernottamenti. La maggior parte, circa 1,76 milioni, si è concentrata nelle strutture alberghiere, mentre le restanti 785 mila presenze hanno interessato le strutture extra-alberghiere. Si conferma così un doppio canale di accoglienza turistica, con il settore non alberghiero sempre più rilevante soprattutto nei centri costieri e nelle località più piccole.


Le città
A guidare la classifica dei comuni più visitati è San Vito Lo Capo, che ha superato le 516 mila presenze totali nel corso dell’anno, a fronte di circa 139 mila arrivi. Si tratta del dato più alto in assoluto, e anche di quello con il maggiore equilibrio tra presenze in albergo e in strutture extra. In particolare, quasi 286 mila pernottamenti sono stati registrati in case vacanza e B&B, un segnale chiaro di quanto il turismo “diffuso” sia diventato predominante nella località regina dell’estate siciliana.
Segue Marsala, con 500.154 presenze e 106.366 arrivi. La città del vino si distingue per l’altissimo numero di notti trascorse in albergo, ben 429 mila, mentre il settore extra-alberghiero rimane più contenuto. Un dato che riflette la maggiore incidenza di strutture ricettive tradizionali, ma anche un turismo più strutturato, spesso legato a eventi, sport, cultura ed enogastronomia.
Favignana, la più grande delle isole Egadi, si conferma una meta molto ambita: sono stati oltre 55 mila gli arrivi nel 2024, per un totale di 250 mila presenze. La maggior parte dei pernottamenti è avvenuta in hotel, ma anche le strutture extra-alberghiere hanno retto bene, con oltre 80 mila presenze.
Trapani città mostra numeri interessanti: 99.545 arrivi e 244.753 presenze. Un dato significativo per un capoluogo di provincia, che riesce a bilanciare turismo culturale, costiero e di transito. Circa 150 mila pernottamenti sono avvenuti in albergo, mentre quasi 100 mila sono stati registrati in B&B e affittacamere.
Bene anche Castellammare del Golfo, con 75 mila arrivi e quasi 197 mila presenze. La cittadina turistica tra Scopello e la Riserva dello Zingaro continua a crescere, confermandosi una meta sempre più attrattiva per il turismo familiare e internazionale. Anche qui, prevalgono gli hotel, ma cresce l’extra-alberghiero.
Numeri alti anche per Castelvetrano, trainata da Marinella di Selinunte e dal suo parco archeologico. Il comune ha registrato quasi 200 mila presenze turistiche nel 2024, con una netta prevalenza del comparto alberghiero.
Mazara del Vallo, con 42 mila arrivi e 124 mila presenze, conferma una buona tenuta, in particolare negli hotel. Tuttavia, rispetto al suo potenziale turistico, la città sembra ancora sottoutilizzata. Resta forte il legame con il turismo di ritorno.
Chiude la classifica degli otto comuni oltre le 100 mila presenze Pantelleria. L’isola ha registrato numeri relativamente bassi di arrivi (circa 12 mila), ma una permanenza media molto alta, che porta il totale delle presenze a 108 mila.  


L’analisi
Dati importanti, che hanno fatto gioire le amministrazioni comunali. Come Marsala che ha parlato di boom di turisti rispetto all’anno precedente. Ma il dato va analizzato. Il 2024 è stato infatti l’anno in cui è stata pienamente operativa l’obbligatorietà del Cin e Cir, il codice identificativo per le strutture ricettive. Chi non ce l’ha, ad esempio, oltre a rischiare pesanti multe, non può neanche iscriversi sui principali siti di prenotazione online. Tutto ciò ha fatto emergere il sommerso che c’era prima, e le statistiche ufficiali hanno compreso anche chi prima era abusivo. 
 

Pantelleria fuori dal distretto
A proposito di Comuni è dei giorni scorsi la decisione di Pantelleria di uscire dal Distretto turistico della Sicilia Occidentale. Tutto ciò è stato sancito con una delibera di giunta. Pantelleria faceva parte del Distretto da dieci anni, socio storico quindi. A settembre ci furono anche degli incontri a Pantelleria con una delegazione del distretto presieduto da Rosalia d’Alì. In quell’occasione l’assessire al Turismo pantesco Federico Tremarco era stato nominato componente tecnico all’interno della struttura. Ora però qualcosa si è rotto e lo stesso assessore ha chiesto il recesso. Tra i motivi la ”mancanza di un adeguato focus sulle peculiarità territoriali dell’Isola”, “i vantaggi tangibili derivanti dall’adesione non appaiono proporzionati alle risorse economiche investite”, “non coincidenza tra i contenuti e le linee di azione del Distretto e il piano di marketing territoriale predisposto per Pantelleria, che costituisce la nostra guida operativa per uno sviluppo turistico sostenibile e coerente”. Pantelleria pagava ogni anno 9.792 al Distretto come quota di partecipazione.