“Un atto abnorme, illegittimo e di pura vendetta politica”. Così Mediterranea Human commenta la decisione del Prefetto di Trapani – su mandato del Ministero dell’Interno – di infliggere alla nave della ONG un fermo amministrativo di 60 giorni e una multa da 10mila euro.
Secondo quanto contestato alle autorità marittime civili, l’equipaggio avrebbe mostrato una “grave, premeditata e reiterata disobbedienza” all’ordine del Viminale di fare rotta verso Genova, porto assegnato a oltre 690 miglia nautiche dal punto di soccorso. A bordo erano presenti naufraghi provati dalla detenzione in Libia e reduci da un tentato omicidio in mare.
"Abbiamo detto no a un ordine disumano"
Mediterranea respinge con forza le accuse: “La nostra colpa è aver detto SignorNO! a un ordine assurdo e disumano. Non potevamo imporre a persone traumatizzate un viaggio di quasi 700 miglia”. La ONG annuncia di avere già dato mandato ai legali di presentare ricorso urgente al tribunale competente, affinché il provvedimento venga annullato.
Il nodo del Decreto Piantedosi
Il fermo amministrativo di Trapani è uno dei provvedimenti più pesanti mai applicati contro la flotta civile di soccorso nell’ambito del Decreto Legge Piantedosi, che regola le missioni in mare delle ONG. Secondo Mediterranea e altre organizzazioni, questo quadro normativo non solo limita l’attività umanitaria, ma rischia di aumentare le morti nel Mediterraneo.