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05/09/2025 06:00:00

Trapani, la disfatta della città

Gli accadimenti degli ultimi giorni hanno toccato l’apice di uno scontro che era nell’aria da tempo e che ha portato con sè spaesamento, vergogna e indignazione e scatenato un comune sentimento che ha il sapore di una sconfitta generale. 

 

La sconfitta della città, del cittadino e della buona politica, assente, incapace di affrontare gli individualismi e porre un freno ad ogni personalismo nascente. L’indifeso cittadino in questi giorni ha assistito alla disfatta dei principi che reggono la cosa pubblica: la trasparenza, il rigore, la dirittura morale e sociale, l’esempio, l’impegno, la verità, i buoni modi. 

 

Tutto oggi si gioca sui social - dimissioni comprese - a suon di video costruiti e audio rubati, di montaggi e propaganda, dichiarazioni ed accuse, invettive e contro invettive, dal privato al pubblico, dal pubblico al privato come se non ci fossero regole a reggere la convivenza istituzionale e civile. In questa confusione di ruoli, di protagonismi esasperati, la città esce perdente e si rafforzano le posizioni personali e le poltrone, alimentate dallo scambio violento di accuse e dallo spargimento di veleni. 

 

La finzione dei social a suon di emoticon o frasi sgrammaticate e smozzate a favore dell’una o dell’altra parte fa illudere di partecipare attivamente alla vita pubblica nella speranza forse che qualcuno dei contendenti prima o poi risolva ciò che da lungo tempo angustia Trapani, priva dei diritti essenziali imprescindibili, dall’acqua, alla pulizia, dal decoro urbano, alla burocrazia snella e a tutto il resto. 

 

Invece, orfani per ciò che manca e che spetterebbe avere, ci si aggrappa a quello che si ha: allo sport che un imprenditore garantisce con giocatori stellari e successi nazionali o alle promesse di un futuro migliore garantito da progetti Pnrr che sono da venire. Con queste premesse – violata persino la richiesta del prefetto di abbassare i toni e tornare ad una dialettica civile - siamo consci di assistere ad un gioco al massacro. Ma sono questi i metodi, i modi che la politica adotta per mettersi al servizio della gente chiediamo, mentre assistiamo a questa tragicommedia cittadina nella quale non vi è un comportamento accettabile, una presa di coscienza, uno scatto di orgoglio. E fino a quando si continuerà a sbraitare, offendere, destabilizzare alimentando il senso di impotenza e sudditanza di coloro che, comprendendo fatti e comportamenti, sono costretti a restare a guardare, saremo tutti sconfitti.


 

Mariza D’anna