Anche in Sicilia le funzioni di Polizia amministrativa passeranno ai Comuni, in linea con quanto avviene da quasi cinquant’anni nel resto d’Italia. Il Consiglio dei ministri, nell’ultima seduta, ha infatti approvato lo schema di decreto legislativo elaborato dal governo regionale guidato da Renato Schifani lo scorso gennaio.
Il provvedimento dà attuazione al comma 4 dell’articolo 31 dello Statuto siciliano, che prevede il trasferimento delle competenze in materia ai Comuni. In particolare, riguarda le disposizioni degli articoli 68 e 69 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza (Regio Decreto 18 giugno 1931, n. 773), che disciplinano il rilascio di licenze per spettacoli, manifestazioni pubbliche e attività similari.
«Finalmente da oggi anche in Sicilia queste funzioni saranno trasferite agli enti locali, come accade nelle Regioni a statuto ordinario dal 1977 – ha dichiarato il presidente Schifani –. La pronuncia della Corte costituzionale nel 2023, favorevole al trasferimento, ha dato un impulso decisivo al percorso di approvazione delle norme di attuazione dello Statuto, che nascono dall’esigenza di semplificare autorizzazioni, licenze e concessioni, finora in capo all’autorità statale».
Il disegno di legge, composto da cinque articoli, chiarisce che il trasferimento delle funzioni non comporterà costi aggiuntivi per i Comuni né per la Regione, poiché si tratta di procedimenti già riconducibili all’attività ordinaria degli uffici comunali. I provvedimenti adottati e le segnalazioni ricevute saranno comunque trasmessi al prefetto competente, che potrà sospenderli o annullarli per ragioni di ordine pubblico.
Con questa riforma, la Regione Siciliana compie un passo importante verso l’allineamento normativo con le altre regioni italiane, rafforzando il ruolo degli enti locali nella gestione diretta delle autorizzazioni e avvicinando i cittadini alle istituzioni.