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12/09/2025 16:55:00

Trapani-Birgi diventa polo globale degli F-35. Ma a rischio è il futuro turistico

Ancora una volta lo sviluppo turistico della provincia di Trapani si intreccia con scenari di guerra e strategie militari. L’aeroporto di Birgi, fondamentale per l’economia del territorio, è infatti anche base militare. E proprio qui sorgerà il nuovo polo di addestramento internazionale dei caccia F-35, gemello di quello già operativo alla Luke Air Force Base in Arizona.

La conferma arriva dal presidente della commissione Difesa della Camera, Nino Minardo: «Sarà un centro di riferimento mondiale per la formazione dei piloti». Una notizia che però riaccende il dibattito: da un lato le istituzioni militari esaltano il ruolo strategico della Sicilia, dall’altro emergono timori per le ricadute civili, a cominciare dalla piena operatività dei voli commerciali.

Gli F-35, caccia multiruolo prodotti dalla Lockheed Martin, sono tra i velivoli più diffusi e discussi al mondo. Parte del programma Joint Strike Fighter avviato nel 1994, sono utilizzati da Paesi come Stati Uniti, Regno Unito, Italia, Norvegia, Australia, fino ad arrivare a Israele, che nell’ultimo anno li ha impiegati nei bombardamenti sulla Striscia di Gaza. Proprio l’uso di questi aerei in scenari di guerra ha spinto oltre 230 organizzazioni internazionali, lo scorso febbraio, a chiedere la sospensione delle esportazioni verso Israele, in base al Trattato sul commercio di armi e al diritto umanitario internazionale.

La Sicilia diventa così sempre più militarizzata: a Sigonella già operano i droni Usa, mentre a Birgi si concentrerà l’addestramento sugli F-35. Ma resta irrisolto il nodo del rapporto con il territorio. Trapani vive di turismo e il suo aeroporto è vitale per la provincia: ogni limitazione ai voli civili o percezione di insicurezza rischia di avere effetti pesanti sull’economia locale.

Una scelta che dunque divide: da un lato la centralità geopolitica, dall’altro l’ombra di scenari bellici che si sovrappongono al desiderio di sviluppo turistico di un territorio che fatica da anni a trovare stabilità.