Chirurgia robotica: il Sud resta indietro. In Sicilia solo l’1,9% degli interventi
L’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (AGENAS) ha pubblicato il nuovo Report di Health Technology Assessment (HTA) dedicato ai sistemi di chirurgia robotica applicati alla chirurgia generale, ginecologica e urologica.
Il documento analizza in modo sistematico lo stato attuale della chirurgia robotica in Italia, confrontandone sicurezza, efficacia, impatto economico, organizzativo ed etico con gli approcci tradizionali laparoscopico e laparotomico. Dal 2018 al 2023 gli interventi robotici in Italia è cresciuto di oltre il 150%. Viene in massima parte utilizzata in urologia, con oltre il 40% dei casi, la chirurgia generale con resezioni coliche e colecistectomie, la ginecologia con le isterectomie e l’ortopedia con le prime protesi di ginocchio e anca eseguite con il supporto robotico. C’è un grande gap nel Paese, sia al nord che al centro Italia la robotica viene ampiamente utilizzata, al sud invece si è ancora indietro.
I sistemi Dal 2000 viene utilizzato il sistema da Vinci per la prostatectomia radicale, poi ancora si sono aggiunti sistemi come l’Hugo RAS di Medtronic e il Versius di CMR Surgical, pensati per rendere la tecnologia più modulare ed economicamente accessibile. Il personale coinvolto nell’impiego del dispositivo Hugo RAS è il Chirurgo alla console, secondo operatore assistente al tavolo, strumentista , Anestesista, due infermieri di sala.
La Sicilia Sull’Isola, dati relativi al 2023, ci sono stati circa 1.200 interventi robotici, non bastano però questi numeri a dire che la Sicilia abbia fatto passi in avanti. E’ la regione con la percentuale più bassa di interventi robotici rispetto al totale delle procedure chirurgiche, con una quota che non raggiunge il 3%. Si ferma all’1.9%. Poca cosa se si confrontano i dati con la Lombardia, dove gli interventi superano i 7.000. E ancora Veneto ed Emilia-Romagna hanno consolidato la chirurgia robotica come pratica di routine in più discipline. Presente il 5,4% dei sistemi da Vinci in Sicilia, quindi la tecnologia c’è ma i dati non sono confortanti: nel 2023 in Sicilia si sono registrati circa 14.688 interventi open (61,5%), 9.168 laparoscopici (38,4%) e appena 45 robotici (0,2%).
Dove si pratica e la mobilità sanitaria Non più i grandi centri tra Palermo e Catania ma nel 2025 la chirurgia robotica viene utilizzata in realtà diverse. In Sicilia si registrano queste realtà: a Palermo il Policlinico Paolo Giaccone utilizzava un sistema da Vinci in urologia, chirurgia generale e ginecologia, oggi ha affiancato al da Vinci il robot CORI per la protesica di ginocchio, mentre l’Ospedale Ingrassia ha introdotto la piattaforma Mako, già utilizzata in oltre cento interventi protesici di anca e ginocchio. Sempre a Palermo, l’ARNAS Civico-Di Cristina-Benfratelli aveva avviato la robotica con applicazioni in chirurgia generale e urologia. All’ISMETT è stato eseguito il primo intervento di cardiochirurgia robotica al cuore con il sistema da Vinci: un bypass aorto-coronarico che rappresenta una novità assoluta per il Sud Italia. A Catania il Policlinico San Marco si consolida punto di riferimento per urologia, chirurgia generale e ginecologia. Ad Enna, l’Umberto I ha inaugurato la robotica con il nuovo Hugo RAS. Negli ospedali della provincia di Trapani non viene ancora utilizzata la chirurgia robotica ma è stato chiesto, dall’Azienda, un finanziamento alla Regione per attrezzature di robotica per interventi in urologia.
Si tratta di apparecchiature che hanno un costo sostenuto, un sistema robotico ha un prezzo di acquisto che va dai 2 ai 3 milioni di euro, si aggiungono poi i materiali di consumo. L’utilizzo della robotica però non va visto solo in termini di costi alti ma di precisione, riduzione delle complicanze e minore degenza post-operatoria. La scarsa utilizzazione del sistema in Sicilia comporta una grande mobilità dei pazienti che vanno in altre regioni. Ogni anno la Sicilia registra un saldo negativo di mobilità sanitaria compreso tra 130 e 330 milioni di euro, e il 5-10% di questa spesa è legato alla chirurgia robotica.
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