A distanza di decenni, il caso del Mostro di Firenze continua a suscitare domande, dubbi e dibattiti. A riaccendere i riflettori sulla vicenda è il giornalista e scrittore Angelo Barraco, che annuncia l’uscita del suo nuovo libro, “La Boschetta – storia vera di un duplice omicidio”, edito da Bertoni Editore.
Frutto di una ricerca accurata e di un lavoro di approfondimento durato due anni, il volume si concentra su una delle vicende criminali più oscure d’Italia, offrendo una prospettiva inedita e dal forte impatto umano. “Ho voluto mettere al centro le vittime, in particolare Pia Rontini e Claudio Stefanacci, per restituire loro voce e dignità. Un aspetto che, purtroppo, in questa vicenda è spesso passato in secondo piano”, spiega Barraco.
L’idea di scrivere il libro è nata nell’estate del 2022, con l’intento di scavare oltre la narrazione ufficiale e di sollevare interrogativi sui punti ancora controversi. “La Boschetta” non si propone di rivelare colpevoli o nuove verità assolute, ma accompagna il lettore attraverso ipotesi, interrogativi e spunti di riflessione che compongono un mosaico complesso, proprio come la storia del Mostro di Firenze.
Gli omicidi che insanguinarono le campagne toscane tra il 1968 e il 1985 non hanno mai smesso di generare inquietudine, alimentando inchieste, teorie e opere letterarie. Barraco sceglie di affrontare il tema in maniera critica, riportando l’attenzione su ciò che spesso resta sullo sfondo: le vite spezzate delle vittime e il dolore delle loro famiglie.
Il libro è già disponibile in preordine sul sito di Bertoni Editore e sarà in vendita in tutte le librerie a partire dal 26 settembre. L’autore auspica che la sua opera possa stimolare un nuovo confronto pubblico: “Spero che la lettura di questo volume possa contribuire a una riflessione collettiva su un caso che, ancora oggi, continua a tormentare e dividere l’opinione pubblica.”
Con “La Boschetta”, il caso del Mostro di Firenze torna dunque al centro dell’attenzione, non solo come cronaca nera, ma come ferita aperta nella memoria collettiva del Paese.
Serena Giacalone