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16/09/2025 06:00:00

La Flottiglia che fa paura alla storia

di Katia Regina

 

A giudicare da certe reazioni, poche per fortuna, a fronte di una massiccia solidarietà, si direbbe che l'unico pericolo che la Global Sumud Flotilla rappresenta non sia per la sicurezza di chi la naviga, ma per la tranquillità delle istituzioni italiane che dovrebbe garantire la sicurezza dei propri cittadini disturbando le relazioni diplomatiche con un paese amico.

Ho sentito persino apostrofarla come una gita in barca a vela; sono personaggi autorevoli che, in malafede, non vogliono cogliere la natura profonda di questo tipo di azioni, e questo, oltre a essere vergognoso, tradisce una totale ignoranza storica. Individui che potrebbero aver liquidato allo stesso modo i grandi movimenti di disobbedienza civile del passato che invece hanno cambiato il mondo.

La storia è costellata di vacanzieri che hanno deciso di disturbare l'ordine costituito con azioni all'apparenza inutili. Considerate il caso di Gandhi: la sua storica Marcia del Sale, verrebbe liquidata, dagli stessi cinici, come una semplice escursione di un appassionato di trekking, ciò che fu in realtà un atto di ribellione che fece tremare un intero impero. L'immagine di un uomo minuto che raccoglie una manciata di sale per terra per sfidare l'ingiustizia sembrerebbe un'assurdità, ma quell'assurdità portò 60.000 persone in prigione e, anni dopo, alla liberazione dell'India. Quando la polizia britannica bastonò i pacifici manifestanti di Gandhi, non fece che confermare la necessità di quella protesta. Quando a Selma la polizia represse brutalmente le marce per i diritti civili, l'America fu costretta a fare i conti con la propria ingiustizia.

E che dire di Rosa Parks e di Martin Luther King Jr.? Il loro famoso boicottaggio degli autobus di Montgomery, durato ben 381 giorni, a prima vista non era altro che una "passeggiata per il benessere". Un anno e passa di persone che camminano, anziché usare il comodo servizio di trasporto pubblico, in segno di protesta contro la segregazione. Sembrerebbe il capriccio di un gruppo di fanatici della salute, ma fu un atto che costrinse la Corte Suprema degli Stati Uniti ad ammettere che il boicottaggio era un diritto sacrosanto e a porre fine alla segregazione sui trasporti. In ogni episodio storico, la reazione violenta dei poteri forti contro la disobbedienza civile pacifica si è sempre ritorta contro di loro.

Chi oggi etichetta la Global Sumud Flotilla come un'iniziativa inutile o provocatoria, sta semplicemente disprezzando l'eredità di tutti quei movimenti che hanno dimostrato che la forza delle idee non violente può essere più potente di qualsiasi arma. E se non si è in grado di capire il valore di una tale mobilitazione, al di là degli aiuti che si propone di portare, ha già scelto da che parte stare della storia, una parte capace di radunare nelle piazze solo un manipolo di facinorosi nostalgici che rivendicano una supremazia culturale che esclude tutto ciò che non rientra nella loro idea di società.

In passato, la storia ha dimostrato che un pugno di sale, un posto sull'autobus o un passo in più a piedi potevano scatenare un'onda di cambiamento. Oggi, quel pugno di sale è stato sostituito da un carico di aiuti umanitari, e la marcia a piedi da una flottiglia di volontari che sfida il blocco. Le persone a bordo sanno di rischiare la loro stessa vita, come già accaduto in passato a quanti hanno provato a forzare il blocco illegale che Israele ha imposto nelle acque antistanti Gaza.

La flottiglia eredita quella tradizione di lotta non violenta che ha sempre avuto la storia dalla sua parte, con buona pace di chi oggi cerca di svilirla. La storia non si ripete in modo identico, ma le sue lezioni sono eterne. E a quanti non le hanno mai studiate o comprese verrebbe da dire: ma che te lo dico a fare. 

Consigli per la lettura: La forza dei senza forza di Václav Havel.

Consigli per la visione:

 

 



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