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17/09/2025 16:00:00

"La Sicilia è indipendente?"

L'indipendenza della Sicilia è una questione molto spinosa: se ne discute in vari ambienti, dai saloni culturali con la puzza sotto il naso fino ai quartieri popolari lasciati allo sbando. È innegabile che dal punto di vista storico e culturale lo stivale italiano abbia da sempre avuto delle forti connessioni con la Sicilia. Però, non possiamo neanche occultare le profonde differenze tra le parti.

 

In Sicilia negli ultimi decenni sta crescendo l'opinione che l'Unità di Italia del 1861 sia principalmente da osservare come una conquista coloniale da parte dell'esercito garibaldino. Infatti, se da un lato era sicuramente presente una gran fetta di popolazione che li abbia accolti come liberatori, dall'altro le continue rivolte come quella del sette e mezzo del 1866 fino al movimento separatista degli anni '40 hanno rappresentato le istanze di una grande fascia della cittadinanza, soprattutto quella popolare. 

 

Il governo italiano ha fin dalla sua nascita considerato la Sicilia come un territorio di Serie C. Fino al secolo scorso la maggioranza della popolazione siciliana era ai limiti della miseria e della fame, con una qualità della vita che assomigliava più a quella dell'Africa subsahriana rispetto che alla parte centro-nord dell'Italia continentale. Sappiamo benissimo che ancora oggi c'è un gap enorme tra la Sicilia, e in generale il meridione, e il resto della nazione: dalle infrastrutture a tratti inesistenti anche per beni di prima necessità come l'erogazione idrica ad enormi quartieri interamente in stato di povertà assoluta. 

 

Quindi l'indipendenza siciliana potrebbe davvero essere una soluzione? Onestamente non credo. La classe dirigente della Sicilia è fin da sempre stata in gran parte corrotta o direttamente mafiosa. Fa riflettere infatti che figure non istituzionali come Danilo Dolci o Peppino Impastato siano stati positivamente e strutturalmente più determinanti rispetto ai vari governi regionali. Già soltanto per questo motivo, che genera un'economia regionale continuamente vacillante, una prossima indipendenza della Sicilia potrebbe addirittura gettare nel baratro gran parte della cittadinanza. Al tempo stesso, se il governo centrale romano vuole realmente rappresentare le istanze siciliane, deve iniziare a finanziare politiche concrete che innalzino di molto la qualità di vita della popolazione.

 

Luca Lo Buglio