Grande Partecipazione massiccia allo sciopero nazionale indetto dalla FP CGIL a sostegno del personale precario PNRR impiegato nei Tribunali di Trapani e Marsala. Secondo i dati diffusi dal sindacato, oltre il 95% dei lavoratori interessati ha incrociato le braccia nella giornata di ieri, lunedì 16 settembre.
Il presidio si è svolto a partire dalle ore 10:00 nel piazzale antistante la Prefettura di Trapani. Un’ora più tardi, una delegazione sindacale e istituzionale è stata ricevuta dal Prefetto, Daniela Lupo, per illustrare le ragioni della protesta e le preoccupazioni legate al futuro occupazionale di centinaia di dipendenti.
La delegazione comprendeva, per la FP CGIL di Trapani, Claudia Alastra e Emanuela Corso, rappresentanti RSU dei Tribunali di Trapani e Marsala, e il segretario provinciale Andrea Genna. Al loro fianco anche figure di primo piano del mondo giudiziario: Alessandra Camassa, presidente del Tribunale di Trapani ed ex presidente del Tribunale di Marsala, Giancarlo Caruso dell’Associazione Nazionale Magistrati e Carlo Salvatore Hamel della sezione civile del Tribunale di Trapani.
Durante l’incontro, i rappresentanti sindacali hanno espresso al Prefetto la forte preoccupazione per la sorte dei contratti in scadenza il 30 giugno 2026. «Dopo anni di lavoro a supporto degli obiettivi del PNRR e per colmare le gravi carenze di organico – spiegano – ci troviamo di fronte al rischio concreto di perdere il posto senza alcuna prospettiva di stabilizzazione».
Il quadro nazionale, infatti, resta critico: su circa 12.000 unità attualmente in servizio, solo 3.000 sono coperte da stanziamenti certi, mentre altre 3.000 attendono possibili risorse nella prossima legge di bilancio. Per la metà restante, ad oggi, non esiste alcuna garanzia.
La FP CGIL di Trapani ha espresso un ringraziamento pubblico ai magistrati presenti per il sostegno e per aver testimoniato l’importanza del lavoro svolto dal personale PNRR per il funzionamento della giustizia locale. Parole di apprezzamento sono state rivolte anche al Prefetto Lupo, che ha mostrato – secondo il sindacato – «profonda sensibilità verso il disagio dei lavoratori» e si è impegnata a farsi portavoce della vertenza presso il Ministero della Giustizia.