Mercoledì pomeriggio l’ARS ha approvato il Documento di economia e finanza (Def) per il triennio 2026-2028. Nel documento si racconta con numeri alla mano una crescita della Sicilia negli ultimi 3 anni: Pil pari al +3,5%, tasso di occupazione cresce di 1,9 punti percentuali in un anno, scende il numero dei disoccupati e degli inattivi.
Ha detto l’assessore Alessandro Dagnino, al Bilancio: “Il governo Schifani continua a sostenere il tessuto produttivo e sociale, a investire nel capitale umano, a promuovere gli investimenti privati, a incentivare l’efficienza amministrativa, a lavorare per la piena affermazione dell’autonomia finanziaria della Regione”.
La misura più aspettata e innovativa del Documento è il south working, obiettivo è far rientrare i siciliani consentendo loro di lavorare a distanza sfruttando i servizi di connettività della banda ultra larga.
Manovra quater
La commissione Bilancio all’ARS tornerà a riunirsi martedì 23 settembre, nell’ultima seduta sono stati approvati gli articoli che prevedono lo stanziamento di 5 milioni per beni e ai parchi archeologici, per lo svolgimento di interventi di salvaguardia e di campagne di scavo.
La previsione è anche quella di incrementare il fondo di solidarietà, con l’utilizzo del 50% della parte disponibile del risultato di amministrazione al 31 dicembre 2024 dei parchi archeologici che, per tradizione o per beni gestiti, vantano tradizionalmente maggiori entrate proprie e che, come dimostrato dai dati di bilancio, non procedono all’utilizzo delle somme disponibili per finalità di sviluppo. Ci sono poi i fondi da destinare ai collegamenti relativi ai servizi aerei di linea: 700mila euro per i collegamenti tra lo scalo di Comiso e i principali aeroporti nazionali e 3 milioni tra gli scali aeroportuali della Sicilia e quelli delle isole minori siciliane di Lampedusa e Pantelleria.
Via libera pure alle norme che prevedono la pianificazione del demanio marittimo e la rigenerazione del lago di Pergusa. Il 23 settembre la Commissione partirà dall’esame di altre norme: sostegno ai Comuni per le iniziative di carattere sociale, economico e culturale e il rifinanziamento di alcune leggi.
Le mancette
E’ bufera per le cosiddette quote pro deputati che potrebbero esserci sia per la maggioranza che per l’opposizione. Pare che circa 600 mila euro siano a disposizione di ogni parlamentare di maggioranza e 300 mila per l’opposizione, somme che non potranno essere destinate a feste e sagre di paese ma per interventi strutturali.
Nuccio Di Paola(M5S) tira dritto: "Quote per i singoli deputati? Vorremmo capire chi sta dando garanzie a riguardo: Schifani? Galvagno? Si sappia che noi siamo nettamente contrari a qualsiasi tipo di accordo e gli emendamenti devono essere tutti firmati e discussi uno per uno. Si volti pagina una volta per tutte – ha aggiunto – e lo si faccia con fatti concreti non solo a parole. Un primo risultato è lo stop al maxiemendamento che abbiamo fortemente voluto e che spero si concretizzi realmente. A partire dalla commissione bilancio devono arrivare emendamenti singoli, pienamente identificabili da trattare uno alla volta. Tutti i deputati devono mettere la faccia alle norme che propongono. Tirare il sasso e nascondere la mano è troppo facile, ma per nulla etico quando in gioco ci sono i soldi dei cittadini”.
Michele Catanzaro, capogruppo del PD, non prevede alcun accordo: “Da giorni leggiamo notizie su presunti inciuci e intese sottobanco, ma l’unico accordo sulla manovra quater è quello istituzionale, fatto in conferenza dei capigruppo, che ha indicato un percorso ben preciso sulla presentazione degli emendamenti in commissione Bilancio”.
Galvagno: i deputati ci mettano la faccia
Il presidente dell’ARS, Gaetano Galvagno, sullo stop ai maxi emendamenti ed alla scelta di andare con emendamenti singoli con i quali ogni deputato ci metta la faccia, è chiaro: “Mi fa piacere che la mia proposta, formulata in occasione della scorsa finanziaria e apprezzata in aula pubblicamente anche dall’onorevole Sunseri, trovi la condivisione di molti deputati ed oggi anche del vice presidente Di Paola”.