Un incontro rapido, uno scambio di poche parole e una scatola bianca, apparentemente una bomboniera. Dentro, però, non c’erano confetti: c’erano quasi duemila euro in contanti. È così che la Squadra Mobile di Palermo ha sorpreso in flagranza di reato il commercialista Mario Lupo e il dirigente dell’Asp Francesco Cerrito, arrestati per corruzione.
L’operazione è scattata venerdì pomeriggio nel piazzale interno dell’ex manicomio di via Pindemonte, oggi sede del distretto sanitario. Era l’orario perfetto per passare inosservati: poco dopo pranzo, quando gli uffici sono quasi deserti. Ma le microspie e gli investigatori della Mobile, che da mesi monitoravano i due, non hanno perso un attimo.
Secondo quanto ricostruito, Lupo – presidente della onlus Samot, che si occupa di cure domiciliari ai malati oncologici terminali, e rappresentante legale della Adi Scarl, società consortile accreditata dalla Regione – avrebbe pronunciato la frase in codice: «Scendi, ti ho portato la bomboniera della festa». Era il segnale concordato, il via libera per passare i soldi.
Dall’altra parte c’era Cerrito, direttore del dipartimento socio-sanitario dell’Asp di Palermo, lo stesso che aveva il compito di autorizzare e controllare le convenzioni con le strutture private. Un ruolo chiave, che – secondo l’accusa – sarebbe stato piegato a interessi personali, trasformando i rapporti istituzionali in scambi illeciti di favori e denaro.
La consegna del denaro è durata pochi istanti. Subito dopo, gli agenti hanno bloccato i due, trovando i contanti nella scatola di confetti. L’indagine ipotizza un sistema di scambi legati a convenzioni e sostegni economici.
Gli inquirenti stanno ora passando al setaccio documenti e pratiche per accertare la portata della rete di interessi che ruotava attorno a questa vicenda, destinata ad aprire un nuovo, clamoroso capitolo sulle ombre della sanità siciliana.