Il Comitato cittadino “No Antenna Sasi”, nato per contrastare l’installazione di un imponente ripetitore telefonico alto oltre 30 metri nel cuore del centro urbano di Calatafimi Segesta, ha annunciato di aver raggiunto un compromesso ritenuto soddisfacente dopo mesi di mobilitazione.
La vicenda era esplosa quando la società Iliad aveva ottenuto l’autorizzazione all’installazione del traliccio, con il silenzio-assenso del Comune. Il progetto, sostenuto come prioritario dallo Stato e dall’Unione Europea per l’ampliamento della rete telefonica, aveva subito acceso il dibattito sulla tutela della salute e sulla sicurezza dei cittadini.
Il Comitato, pur dichiarandosi favorevole alla modernità e alle nuove tecnologie, aveva chiesto che si trovasse una soluzione alternativa, lontana dalle abitazioni, per ridurre l’esposizione della popolazione all’elettromagnetismo. «Non siamo contro il progresso – avevano spiegato i rappresentanti – ma senza studi certi sui possibili rischi per la salute e disponendo di aree libere, era necessario un compromesso».
La nuova collocazione dell'antenna
Dopo le proposte avanzate dall’Amministrazione, Iliad ha scelto un sito comunale in via Giovanni B. Amico, tra il Centro per l’Impiego e la cabina Enel di via Piersanti Mattarella. L’area rientra tra quelle destinate a servizi dal piano regolatore e si trova oltre 120 metri dalla prima abitazione.
Un risultato significativo se si considera che la precedente localizzazione prevista a Piano Sciara avrebbe comportato la vicinanza a circa novanta abitazioni. Inoltre, la nuova area si trova a 400 metri dall’Istituto Comprensivo “F. Vivona”, con un allontanamento di oltre 230 metri rispetto alla collocazione iniziale.
Benefici per la comunità
Oltre alla maggiore distanza dalle abitazioni e dalla scuola, l’accordo prevede anche un ritorno economico per la città: la comunità potrà infatti beneficiare di un canone di locazione annuo, garantito per almeno 15 anni.
Il Comitato ha chiesto che tali introiti vengano reinvestiti direttamente nel quartiere Sasi, dove sarà installato il ripetitore, attraverso interventi e progetti mirati.
La posizione del comitato
Il Comitato ha ribadito di non aver avuto alcun ruolo nelle trattative tra Comune e Iliad, né potere decisionale sulla scelta finale del sito, ma riconosce che le istanze minime richieste sono state soddisfatte.
«Dopo aver ascoltato esperti in materia, che ritengono improbabile l’accoglimento di un eventuale ricorso al TAR, consideriamo questa soluzione il miglior compromesso possibile» – si legge nella nota diffusa. Infine, il comitato ringrazia i circa 1500 cittadini e simpatizzanti che hanno sostenuto l’iniziativa.