Sono stati salvati i 100 milioni del Pnrr che erano destinati alla formazione. Martedì pomeriggio l’assessore Turano, in ARS, grazie alle opposizioni, ha portato a casa il risultato. Il rischio concreto era quello di perdere tutti i fondi del PNRR per la formazione, ma la norma è stata approvata con 32 voti favorevoli e 22 astenuti. La scadenza era fissata al 30 di settembre.
Il testo
La norma modifica la legge 23 del 2019, che istituisce e disciplina il sistema regionale della formazione professionale, definendola come uno strumento di politica attiva del lavoro, mirando a favorire l’occupazione, l’inclusione sociale e la crescita della professionalità dei lavoratori, in linea con gli obiettivi dell’Unione Europea.
Cosa accade dopo l’approvazione dell’ARS? Si avranno adesso dei “percorsi formativi finalizzati all’acquisizione di competenze con particolare attenzione ai settori chiave della crescita intelligente e sostenibile, tra i quali la green economy, la blue economy e l’innovazione tecnologica”.
Turano: messi in sicurezza i fondi
L’assessore alla Formazione e Pubblica Istruzione, in Aula, ha specificato: “Ho atteso i lunghi lavori della Commissione Bilancio e sono intervenuto per rappresentare l’urgenza e anche il mio collega, l’assessore Dagnino. Ho chiesto al presidente Daidone di incardinare il testo, vista l’urgenza. Non stiamo stravolgendo la legge della formazione, né ampliando la platea degli enti di formazione”. Ha poi ringraziato tutti i deputati, di maggioranza e di opposizione: “Chi mi conosce sa che i suggerimenti che mi sono venuti dall’aula mi impongono di essere molto riconoscente nei confronti delle opposizioni. Il provvedimento di oggi non avrebbe potuto vedere la luce senza la solidarietà e la responsabilità della minoranza, che ringrazio in maniera sincera e accorata”.
Le opposizioni
Il capogruppo del M5S, Antonio De Luca, è stato netto: “L’ assessore Turano e tutto il governo Schifani hanno dimostrato ancora una volta la loro totale approssimazione e mancanza di concertazione con il territorio e gli enti di settore. Una norma arrivata in Ars in colpevole grave ritardo e con la richiesta di una approvazione in fretta e furia per non esporre il Governo alla perdita di 100 milioni di euro, nonostante sapessero da mesi dell’esistenza di tale scadenza. Risulta evidente che il Governo e per esso l’assessore Turano hanno voluto evitare il confronto con enti e sindacati prima e con i partiti e i parlamentari dopo. Se da un lato le opposizioni hanno mostrato senso di responsabilità consentendo alla norma di approdare in Parlamento e di essere approvata, dall’altra il governo Schifani persevera nella sua totale e palese inadeguatezza a governare la Sicilia”.
Il leader di Controcorrente Ismaele La Vardera non ci sta a questo modo di procedere: “Non siamo i camerieri del Governo. Usate questo Parlamento come un bancomat. In segno di protesta non ci sarò durante la votazione. Lascio i lavori. Non presterò mai il fianco ad un Governo incapace di programmare”.
Michele Catanzaro, capogruppo del Partito Democratico: “Se oggi la Sicilia non ha perso 100 milioni del PNRR e non ha fatto una figuraccia a livello nazionale, lo si deve soltanto al senso di responsabilità delle opposizioni e del Partito Democratico. Siamo rimasti in aula e abbiamo garantito il voto, pur potendo scegliere diversamente. Lo abbiamo fatto per i siciliani, non certo per questo governo. Il Governo regionale, ancora una volta, si è dimostrato il Governo dell’approssimazione: un disegno di legge è arrivato in aula solo all’ultimo minuto, senza programmazione, senza confronto e senza rispetto per il parlamento . E, come se non bastasse – ha aggiunto – accompagnato dalla minaccia di una possibile perdita di 100 milioni e dal tentativo di scaricare sulle opposizioni le proprie inefficienze. La verità è che il governo non ha alcun merito: senza il contributo delle opposizioni oggi avremmo perso risorse decisive”.