“Quale futuro vogliamo dare alla pesca?”. Con questa domanda il presidente del Libero Consorzio comunale di Trapani, Salvatore Quinci, ha sintetizzato il senso dell’incontro tenutosi questa mattina a Bruxelles con il Commissario europeo alla Pesca, Costas Kadis.
Alla riunione, guidata dall’eurodeputato Marco Falcone, ha preso parte una delegazione delle marinerie siciliane – in rappresentanza di Sciacca, Trapani, Marsala e Mazara – con la presenza anche dell’ex sindaco di Sciacca, Fabrizio Di Paola.
Quinci ha posto con forza il tema del futuro del comparto: “Gli indicatori ci dicono che il settore è in declino: i pescatori invecchiano, i giovani non entrano più nel comparto e le flotte sono sempre più vecchie. Per invertire questa tendenza servono risorse vere, che consentano di rinnovare le imbarcazioni e restituire fiducia a chi vuole ancora fare impresa in mare”.
Il presidente ha quindi indicato tre priorità ritenute decisive: “Il Mediterraneo dentro il Patto per gli Oceani come area strategica, una riforma della Politica Comune della Pesca nel 2026 che valorizzi le specificità dei nostri mari e una programmazione 2028-2034 che non parta da tagli insostenibili”.
Al centro del suo intervento la richiesta di un piano straordinario per il Mediterraneo: “Con i fondi oggi previsti sarà impossibile raggiungere gli obiettivi europei. Ho chiesto quindi l’apertura di un confronto vero sulle esigenze delle nostre marinerie e un piano che metta insieme pesca, sicurezza, sostenibilità ambientale e ricerca scientifica”.
Quinci ha sottolineato come il rinnovo della flotta sia “un punto centrale: non significa solo sostituire barche vecchie, ma costruire un sistema sicuro, efficiente dal punto di vista energetico e rispettoso degli stock ittici”.
Dal canto suo, il Commissario Kadis ha riconosciuto la complessità delle sfide, ribadendo l’impegno della Commissione a “lavorare su soluzioni condivise”. Ha inoltre richiamato il ruolo della CGPM come sede di cooperazione internazionale, con “tolleranza zero” verso la pesca illegale e il riconoscimento dei pescatori siciliani come “veri guardiani del mare”. Il Commissario ha infine annunciato la volontà di recarsi in Sicilia per incontrare direttamente gli operatori del settore.
“ La nostra presenza a Bruxelles è un segnale forte: le marinerie siciliane non si arrendono – ha concluso Quinci –. Io continuerò a rappresentarne le ragioni con fermezza in Europa, perché la pesca non è solo economia, ma identità, cultura e futuro dei nostri territori”.