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05/10/2025 18:00:00

Covid, casi in aumento in Sicilia: “Nessun allarme, ma attenzione ai più fragili”

In Sicilia si torna a parlare di Covid. Dopo mesi di calma apparente, il virus che cinque anni fa ha sconvolto il mondo è tornato a circolare con maggiore intensità, con un aumento di tamponi, contagi e ricoveri ospedalieri — per fortuna non gravi.

Negli ospedali si registra un incremento di accessi per sintomi compatibili con il virus, mentre qualcuno ha ricominciato a usare le mascherine nei luoghi affollati.

 

L’infettivologo Cascio: “Nessun allarme, ma attenzione ai più fragili”

A fare il punto a La Sicilia, è Antonio Cascio, professore ordinario di malattie infettive e tropicali e direttore del reparto di Malattie infettive del Policlinico di Palermo.

“Da giorni abbiamo notato un aumento dei contagi, ma non c’è nulla di cui preoccuparsi. È un virus che ormai conosciamo bene, che il nostro organismo ha già affrontato più volte. I consigli restano gli stessi: prevenzione e vaccinazione, soprattutto per i soggetti più deboli. Per loro infettarsi può ancora rappresentare un pericolo reale”.

 

La nuova variante “Stratus”

Secondo l’infettivologo, la variante oggi prevalente è la Stratus, arrivata dagli Stati Uniti e ormai responsabile di oltre la metà dei nuovi casi in Sicilia. È una mutazione derivata dalla ricombinazione di vari ceppi precedenti, che sta diventando dominante anche in Italia.

 

Tornano febbre, perdita di olfatto e gusto

I sintomi segnalati dai pazienti sono quelli ormai noti: febbre, dolori muscolari, tosse secca e difficoltà respiratorie. Ma in molti casi si registra anche il ritorno di uno dei segnali più caratteristici delle prime ondate pandemiche: la perdita temporanea di olfatto e gusto.

Il virus, insomma, non è scomparso. Ma oggi, grazie a vaccini e conoscenze più solide, non c’è allarme — solo la necessità di mantenere alta l’attenzione, soprattutto verso le persone più fragili.