Nel cuore di agosto, mentre la rete rallenta e l’attenzione scarseggia, un crowdfunding da appena 261 euro ha dato vita a qualcosa di raro: una canzone sincera. Così nasce “Più vicino”, il nuovo singolo di Unico, nome d’arte del mazarese Andrea Licari, disponibile su tutte le piattaforme digitali per Daylite/The Orchard.
Unico non è nuovo alla ricerca dell’essenziale, ma questa volta l’urgenza è diventata personale: tornare ad ascoltare il bambino interiore, quella parte fragile e autentica che crescendo impariamo a zittire.
«A lui non ho mai dato ascolto. È stato l’errore più grande», racconta l’artista. “Più vicino” nasce da questo errore trasformato in presa di coscienza: non è un brano sull’infanzia, ma sul momento in cui ci si accorge di aver smesso di essere sinceri con sé stessi.
Il singolo è arrivato di notte, scritto in meno di un’ora. “Non c’era un piano – dice Unico – solo il bisogno di far scoppiare una bolla che mi stava soffocando.”
Il risultato è una canzone diretta, spoglia di allegorie, in cui versi come «Se vuoi tornare a vivere, prima devi sparire» diventano un invito alla rinascita interiore.
Musicalmente, “Più vicino” si muove tra atmosfere pop intime e una produzione minimale curata da Andrea “Nati” Cattaldo, lasciando spazio alla voce e al messaggio. Anche le immagini che accompagnano il brano – scatti di nudo artistico firmati da Luca Micheli – non cercano provocazione, ma coerenza: spogliarsi, nel senso più profondo del termine. «Non è un nudo per mostrare qualcosa – spiega Unico – ma per non nascondere più niente.»
Il tema del bambino interiore, al centro di approcci terapeutici come la inner child therapy, trova qui una traduzione musicale e generazionale. In un’epoca dominata da ansia da prestazione e iperconnessione, “Più vicino” diventa un invito a rallentare, a ricordare chi eravamo prima di iniziare a fingere.
Il progetto non si ferma al singolo: nelle prossime settimane l’artista lancerà un’iniziativa social che prevede l’invio ai fan di una busta fisica contenente una sola domanda, da aprire “quando ci si sentirà pronti”. Un gesto simbolico che, come la canzone, non chiede risposte immediate ma autenticità.
Con alle spalle esperienze in X-Factor, Festival di Castrocaro e Una Voce per San Marino, Andrea Licari continua a percorrere una strada indipendente e personale, lontana dalle logiche di mercato. “Più vicino – dice – è il mio modo per dire basta alle maschere. Non ho grandi mezzi, ma ho qualcosa da dire. E questo, oggi, è già rivoluzionario.”