Trapani ed Erice, bufera Asacom: Toscano rivede le ore, Tranchida si scusa per le parole
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Da un lato Erice fa marcia indietro sul servizio Asacom. Dall’altro, a Trapani, il sindaco Giacomo Tranchida si scusa per le parole usate nei giorni scorsi, dopo che Anfass Trapani aveva denunciato come «i bambini disabili non possano essere definiti una disgrazia».
A Erice, la sindaca Daniela Toscano ha diffuso una lunga nota per chiarire la posizione dell’amministrazione dopo le forti polemiche sull’assistenza per l’autonomia e la comunicazione (Asacom). Toscano ha annunciato che «ogni alunno avente diritto riceverà il monte ore previsto dal proprio PEI definitivo», di fatto correggendo la rotta rispetto alla delibera di settembre che aveva fatto insorgere opposizione e famiglie.
Il Comune, ha spiegato, «ha già predisposto una variazione di bilancio per rafforzare i fondi del servizio» e intende garantire la piena copertura oraria entro la fine di ottobre, quando tutti i Piani Educativi Individualizzati saranno validati.
La sindaca ha definito la scelta «un gesto di responsabilità» e ha ribadito che l’obiettivo è quello di «evitare strumentalizzazioni politiche e lavorare in sinergia con le scuole e con l’Asp», sottolineando però che le Unità di Valutazione Multidisciplinare dell’Azienda Sanitaria non sono ancora operative.
A Trapani, invece, la vicenda ha assunto toni ben più aspri. Fratelli d’Italia è insorto dopo alcune frasi pronunciate da Tranchida durante un’intervista sul tema dei Gruppi di Lavoro Operativo (GLO), gli organismi che stabiliscono i PEI per gli alunni con disabilità.
Il sindaco aveva detto: «Qualcuno ha scambiato la disgrazia per un’opportunità occupazionale» e ancora «l’insegnante di sostegno fatica meno se c’è l’assistente alla comunicazione».
Parole giudicate «offensive e ingiustificabili» dal coordinamento cittadino e dal gruppo consiliare di Fratelli d’Italia, che hanno chiesto scuse ufficiali, ricordando che insegnanti di sostegno e assistenti Asacom «sono un pilastro dell’inclusione scolastica».
Il caso nasce dalla circolare regionale del 2023 che invitava i Comuni ad armonizzare le ore tra docenti di sostegno e Asacom per evitare sovrapposizioni. Ma in diversi Comuni del Distretto D50 – con Trapani capofila – quella regola si è tradotta, di fatto, in riduzioni delle ore di assistenza, anche per bambini autistici o sordi, per i quali la compresenza delle due figure è considerata essenziale.
Tranchida, difendendo la linea del Distretto, aveva parlato di «piani fatti male» e di «firme apposte dall’Asp senza presenza ai lavori dei GLO», arrivando a ipotizzare «zone grigie» e possibili abusi.
Parole che hanno scatenato la reazione di Anfass e delle famiglie, mentre l’Asp di Trapani ha replicato con una nota ufficiale: «Le norme si applicano, non si interpretano», annunciando di aver già trasmesso gli atti alle sedi competenti.
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