Avrebbe confessato il delitto Gaetano Maranzano, il giovane fermato dai carabinieri per l’omicidio di Paolo Taormina, il 21enne ucciso nella notte tra sabato e domenica nel cuore della movida palermitana, nel quartiere dell’Olivella.
Davanti agli inquirenti, Maranzano ha ammesso di aver colpito il ragazzo, spiegando di aver “perso il controllo” dopo averlo incontrato casualmente. “Tempo fa aveva importunato la mia compagna – avrebbe detto – e quando me lo sono trovato davanti non ci ho visto più”.
Gli investigatori stanno ora verificando la versione fornita dal fermato. Non è ancora chiara la dinamica dell’omicidio: la prima ricostruzione, secondo la quale Taormina sarebbe stato colpito da un colpo di pistola mentre tentava di sedare una rissa, non trova al momento conferme.
Gli inquirenti stanno esaminando le immagini delle videocamere di sorveglianza dei locali della zona, molto frequentata dai giovani, per chiarire le fasi dell’aggressione. Dai primi accertamenti, infatti, non risulterebbe né una rissa né un pestaggio in corso al momento dei fatti. L’autopsia, che sarà eseguita nei prossimi giorni, dovrà chiarire con precisione le cause della morte: non è escluso che il giovane sia stato ucciso con una coltellata e non con un’arma da fuoco, come ipotizzato inizialmente.
Lutto cittadino
Il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, ha annunciato la proclamazione del lutto cittadino nel giorno dei funerali di Paolo Taormina.
“La nostra città stamattina si è risvegliata con una lacerazione nell’anima – ha dichiarato Lagalla –. La morte di Paolo rappresenta un episodio di estrema gravità che deve far riflettere l’intera comunità palermitana”.
Il primo cittadino ha definito il giovane “vittima della sua stessa generosità”, sottolineando come il suo gesto di intervenire per placare una lite sia stato un atto di coraggio e senso civico.
Durissime le parole di condanna nei confronti dell’assassino: “La nostra città non può diventare territorio di conquista per individui che credono di dimostrare la propria supremazia impugnando un’arma. Chi agisce così non è forte, è semplicemente un codardo delinquente.”
Lagalla ha voluto esprimere la vicinanza dell’amministrazione e dell’intera cittadinanza alla famiglia del ragazzo: “Esprimo le mie più sentite condoglianze ai genitori, agli amici e a tutti coloro che volevano bene a Paolo. La città intera si stringe intorno al loro dolore improvviso e straziante.”
Indagini in corso, appello alla legalità del sindaco Lagalla
Il sindaco Lagalla ha ribadito la fiducia nell’operato delle forze dell’ordine e ha auspicato che la giustizia faccia presto piena luce sull’accaduto. “Ripongo totale fiducia nel lavoro che stanno svolgendo gli investigatori. Sarà fondamentale anche l’analisi delle registrazioni delle telecamere di sorveglianza presenti nella zona.”
Lagalla ha concluso con un appello che riflette il sentimento dell’intera città: “Anche se niente potrà riportare Paolo tra i suoi cari, Palermo chiede con forza che i colpevoli vengano assicurati alla giustizia nel minor tempo possibile. Non possiamo fermarci all’indignazione: dobbiamo ricostruire dalle fondamenta una cultura della legalità e del rispetto reciproco.”