Erice, Toscano: "Gli Asacom non si toccano. Garantiremo le ore previste, ma servono fondi"
La sindaca di Erice, Daniela Toscano, chiarisce al volatore di RMC101, la posizione del Comune nella spinosa vicenda ASACOM, gli assistenti alla comunicazione e all’autonomia per gli studenti con disabilità. Una questione delicata perché tocca famiglie, sensibilità, ma anche le casse comunali.
"Il diritto allo studio viene prima di tutto"
“I PEI — i Piani Educativi Individualizzati — vanno rispettati - afferma la sindaca -. Il Comune non può entrare nel merito delle valutazioni del GLO, ma ha il dovere di applicare quanto stabilito. Se il piano prevede certe ore, noi le garantiremo, come sempre abbiamo fatto.” E aggiunge: “Nulla cambierà da qui alla fine del mese. I bambini hanno diritto a proseguire il loro percorso scolastico senza interruzioni. Il diritto allo studio viene prima di tutto.”
"Non mancano le risorse, manca la coerenza del sistema"
La sindaca chiarisce che il Comune di Erice ha già stanziato le somme necessarie, con una variazione di bilancio di 40 mila euro per potenziare il servizio. “Abbiamo previsto tutte le somme già nel bilancio approvato. Non è un problema di fondi, ma di coerenza e chiarezza normativa. Noi i soldi li abbiamo messi.”
Un messaggio preciso alle istituzioni: “Se davvero siamo tutti d’accordo sulla indispensabilità della figura dell’Asacom, allora bisogna essere consequenziali. In Lombardia, ad esempio, la Regione trasferisce ai Comuni per intero le somme necessarie: questo è essere coerenti.”
Poi, una stoccata politica: "A parole siamo tutti bravi a parlare di inclusione, ma poi non mettiamo i soldi dove servono. Così non funziona. I Comuni subiscono tagli vergognosi — noi abbiamo perso quasi un milione e due sulle spese correnti — e poi ci si chiede di garantire tutto. È impossibile.”
"L'UVM non è stata istituita e l'ASP deve fare la sua parte"
Toscano sottolinea che la confusione nasce anche da mancanze dell’ASP, che non avrebbe istituito l’Unità di Valutazione Multidisciplinare (UVM) prevista per legge. “Il commissario dell’ASP si era impegnato a istituirla, ma non è stato fatto. Eppure la normativa è chiara: l’UVM deve fornire supporto al GLO e partecipare ai lavori con un rappresentante designato dal direttore sanitario, con diritto di voto.”
La sindaca cita il decreto ministeriale 182 e le sue correzioni: “Non ci siamo inventati nulla. È scritto nella legge: l’ASP deve far parte del processo di costruzione dei PEI, anche tramite relazioni scritte o videoconferenze. È un obbligo. In altri distretti della Sicilia, come Caltanissetta, l’UVM esiste e funziona. Qui no. E allora i Comuni si ritrovano a gestire un vuoto istituzionale che non compete a loro. Ma la legge va rispettata da tutti.”
"Gli Asacomo non sono assistentio sociali, ma educatori a tutti gli effetti"
La sindaca tocca un punto che le sta particolarmente a cuore: il riconoscimento del ruolo degli Asacom. “Questa non è un’assistenza sociale. È un servizio educativo a tutti gli effetti. Gli Asacom affiancano gli insegnanti di sostegno, stanno in classe, fanno parte del percorso di apprendimento.”
E insiste: “Il Ministero dell’Istruzione dovrebbe farsene carico, come fa con il personale ATA. Bisogna restituire dignità a questi lavoratori, istituire concorsi e inquadrarli nel sistema scolastico." Poi un passaggio sulla situazione concreta dei lavoratori: “Molti Asacom non vengono pagati, o ricevono gli stipendi in ritardo. È un lavoro prezioso, fatto con passione, ma spesso anche ‘pregato’. Non possiamo più permettere che chi sostiene i nostri bambini debba lottare per essere riconosciuto.”
"Servono risorse vere e rispetto per i Comuni"
Toscano allarga il discorso alle difficoltà finanziarie degli enti locali: “Noi investiamo volentieri in servizi per i cittadini, ma se lo Stato ci taglia le spese correnti, non possiamo garantire tutto. Ci hanno tolto quasi un milione e due di euro, e intanto dobbiamo mantenere strade, illuminazione, protezione civile… È insostenibile. Se vogliamo che l’inclusione sia reale, servono risorse stabili, non finanziamenti occasionali. Servono norme semplici, applicabili, e rispetto per chi lavora ogni giorno accanto ai nostri ragazzi.” “A Erice continueremo a garantire il servizio, perché i bambini vengono prima di tutto - conclude la Toscano -. Ma voglio dirlo con chiarezza: non bastano le buone intenzioni. Servono fatti, coerenza e rispetto per le istituzioni che ci mettono la faccia.”
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