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19/10/2025 06:00:00

Trasparenza sospesa a Castelvetrano, ecco perchè lo stop allo streaming del consiglio comunale

 Stop allo streaming dei consigli comunali su Facebook. È quanto deciso dal presidente del consiglio di Castelvetrano Mimmo Celia, dato che non c’è ancora il relativo regolamento.

In tanti si sino però chiesti perché sia stato invece concesso dal febbraio scorso, quando lo stesso Celia aveva autorizzato la consigliera del Pd Monica Di Bella ad effettuare le dirette delle sedute dalla propria pagina e la revoca sia arrivata soltanto qualche giorno fa.

 

Gliel’abbiamo chiesto. Ci ha risposto così: “E’ stata una decisione necessaria per una tutela nei miei confronti e in quelli dei consiglieri comunali. Una circolare ministeriale di settembre stabilisce che il presidente del consiglio non è autorizzato a rilasciare concessioni per le trasmissioni audio-video in assenza di un regolamento approvato dal consiglio stesso”.

 

La revoca, comunicata alla consigliera Di Bella il 3 ottobre scorso, non avrebbe dunque nulla a che fare con una volontà della maggioranza di bloccare le trasmissioni o di nascondere attività. Anche perché le sedute consiliari sono pubbliche, pur se poco partecipate. E si intuisce che la partecipazione di cittadini on line non faccia una grande differenza.

Inoltre, il presidente del consiglio ha sottolineato di essersi adoperato per accelerare la risoluzione del problema, convocando una riunione con la commissione per il regolamento e il segretario comunale per la stipula di un regolamento ad hoc. “Ma i lavori di informatizzazione della sala consiliare, che prevedono la trasmissione delle sedute su YouTube, nuovi microfoni e telecamere, inclusa la votazione elettronica, cominceranno lunedì – ha aggiunto Calia - Altro che opacità! L’aula consiliare sarà trasformata in una struttura tipo parlamento entro la settimana successiva”.

 

la revoca è stata un atto eccessivo – ha dichiarato invece la consigliera Di Bella - In linea di principio, la presenza di un regolamento renderebbe tutti più tranquilli, ma non si sono cercate soluzioni alternative prima di revocare l’autorizzazione. La revoca è avvenuta dopo che il Presidente aveva ricevuto il parere del segretario comunale, che aveva evidenziato che l’autorizzazione doveva essere una decisione dell'organo consiliare nel suo complesso, non solo del Presidente”.

 

E quale sarebbe stata una soluzione alternativa?

Il problema fondamentale è legato alla privacy e al trattamento dei dati personali – ha risposto la Di Bella - Ma avrebbe potuto essere facilmente superato. I consiglieri infatti sapevano che le sedute venivano trasmesse e potevano dare il loro consenso alle riprese Facebook. Invece il presidente ha agito con un ‘eccesso di zelo’, rendendo di fatto il consiglio comunale ‘chiuso’ al pubblico, dato che le sedute si svolgono spesso di mattina, precludendo la partecipazione a chi lavora. Insomma, prima di revocare, avrebbe potuto convocare una conferenza dei capigruppo e discuterne insieme”.

 

La situazione dovrebbe però evolvere abbastanza in fretta: la Giunta per il regolamento, di cui la stessa Di Bella è presidente, ha inserito lo streaming come punto all’ordine del giorno per martedì, al fine di approvare un regolamento provvisorio in attesa che il sistema istituzionale su YouTube diventi operativo.