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23/10/2025 06:00:00

Vendette e nomine nella Sanità siciliana: il centrodestra ai ferri corti

E’ guerra nella Sanità siciliana per gli incarichi. La situazione è sempre la stessa: Fratelli d’Italia chiede la testa di Salvatore Iacolino dalla Pianificazione strategica, presso l’assessorato regionale alla Salute. Adducono motivazioni che riguardano la scelta di un dirigente interno anzichè esterno, come Iacolino. In verità è un pareggio dei conti. Una vendetta consumata e che riguarda anche i fatti di Trapani. La rimozione, poi con dimissioni di Ferdinando Croce, a seguito dello scandalo dei referti consegnati in ritardo, pesa sui meloniani che tentano in questo caso di spostare Iacolino da quel posto per piazzare magari uno di area loro. L’incasellamento però è molto più difficile di quello che si racconta.

 

Peraltro se riuscissero nel loro intento, la casella Trapani certamente non vedrebbe un ritorno di Croce, come molti meloniani chiedono in pressing sul presidente Renato Schifani. In ogni caso pare che non verrebbe accolta la richiesta di lanciare alla Pianificazione strategica Mario La Rocca, meloniano doc. Quindi si andrà verso un terzo nome. Iacolino potrebbe finire all’ASP di Palermo, a questo punto Alberto Firenze, la cui nomina non è stata ancora formalizzata, dovrebbe trovare  copertura in altra Azienda, scontentando così i deputati forzisti. Creando pure  malumori nella coalizione.

 

Scontro in commissione Affari istituzionali

In commissione Affari istituzionali sono state ratificate una serie di nomine fatte qualche mese fa che riguardavano Parchi, Enti, Iacp. In quella commissione l’ex assessore Roberto Di Mauro(MPA) ha chiesto al presidente della stessa, Ignazio Abbate(DC), di ratificare anche la nomina di Alberto Firenze all’Asp di Palermo. Così non è stato, davanti al diniego Di Mauro ha chiesto che tutto venisse messo a verbale. Si continua a fare politica su poltrone che hanno un interesse collettivo e che invece sono terreno fertilissimo di scontro e di vendette trasversali.

 

La paventata incompatibilità

Iacolino, intanto, pare che non potrebbe essere nominato manager dell’ASP di Palermo per una serie di norme che ne indicano la incompatibilità. In particolare  il comma 4 dell’articolo 8, del decreto legislativo n.39 del 2013, dice che “Gli incarichi di direttore generale, direttore sanitario e direttore amministrativo nelle aziende sanitarie locali non possono essere conferiti a coloro che nei tre anni precedenti abbiano fatto parte della giunta o del consiglio della regione interessata, ovvero abbiano ricoperto la carica di amministratore di ente pubblico o ente di diritto privato in controllo pubblico regionale che svolga funzioni di controllo, vigilanza o finanziamento del servizio sanitario regionale”.

Ma la norma non indica tra i motivi dell’inconferibilità l’avere svolto il ruolo di capo dipartimento, quindi Iacolino non avrebbe alcun impedimento ad assumere il ruolo di direttore generale dell’Azienda palermitana.  La guerra è destinata a durare, la coalizione di centrodestra subirà altri contraccolpi.