Prove fatte, il nuovo dissalatore di Trapani funziona e da lunedì l’acqua trattata potrà essere immessa nella rete idrica per l'uso domestico.
Si sono infatti concluse ieri le prove tecniche e le operazioni di pulizia delle condotte, ultimo passaggio necessario per l’avvio dell’impianto. Si tratta del terzo dissalatore in Sicilia, dopo quelli di Gela e Porto Empedocle, e garantirà una produzione iniziale di 100 litri d’acqua al secondo, con un incremento progressivo fino a 300 litri a pieno regime.
I tre dissalatori serviranno oltre 600 mila abitanti distribuiti in una settantina di Comuni, rappresentando una risorsa preziosa in un territorio che da mesi vive tra emergenze idriche e razionamenti.
Il dissalatore di Trapani viene attivato con circa due mesi di ritardo sulla tabella di marcia a causa degli intoppi tecnici dovuti al fatto che parte dell'impianto passa per la riserva delle Saline.
Il progetto dei tre dissalatori dal valore di circa 110 milioni di euro, rientra nel piano regionale per la gestione dell’acqua, coordinato dal commissario per l’emergenza idrica Nicolò Dell’Acqua e finanziato con fondi FSC. Il presidente della Regione Renato Schifani e il premier Meloni hanno recentemente siglato un accordo che prevede ulteriori investimenti per migliorare la rete e ampliare la capacità di produzione.
Nel frattempo, è già in programma per il 2026 l’attivazione del dissalatore di Palermo, che completerà la rete siciliana degli impianti di desalinizzazione.