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26/10/2025 19:00:00

Mediterranea pronta a salpare dal porto di Trapani per salvare vite in mare

Mediterranea è pronta a tornare in mare. Dal porto di Trapani, la nave della Ong Mediterranea Saving Humans si prepara a riprendere le missioni di ricerca e soccorso nel Mediterraneo centrale, dopo che il Tribunale di Trapani ha annullato il fermo amministrativo disposto dal Ministero dell’Interno.

“Dal porto di Trapani, dopo che la giustizia ha riconosciuto l’illegittimità del fermo Piantedosi, la nostra nave Mediterranea si sta preparando a tornare in mare. In questi giorni l’equipaggio è impegnato in momenti di formazione e training prima di salpare per la prossima missione di ricerca e soccorso nel Mediterraneo centrale”, scrive l’organizzazione sui social, ricordando che nelle ultime settimane si sono verificati almeno tre naufragi con decine di vittime tra donne, uomini e bambini.

 

Il nuovo via libera arriva dopo una lunga battaglia giudiziaria. Il fermo di 60 giorni e la multa da 10 mila euro erano stati imposti ad agosto, quando la nave decise di sbarcare a Trapani dieci migranti soccorsi in mare, disobbedendo all’ordine del Viminale che aveva assegnato come porto Genova. Una scelta che la giudice Federica Emanuela Lipari ha definito “mossa da esclusivo spirito solidaristico, a tutela dei soggetti fragili”, riconoscendo che la disobbedienza è stata dettata da ragioni umanitarie e non ha compromesso l’ordine pubblico.

 

Secondo la sentenza, la decisione dell’equipaggio ha salvaguardato la vita e la salute dei naufraghi, tra cui tre minorenni, e la sanzione ministeriale è risultata illegittima.
Un pronunciamento che rappresenta un precedente pesante per il decreto Piantedosi, la norma che consente al Ministero dell’Interno di assegnare alle navi delle Ong porti lontani per scoraggiare le missioni nel Mediterraneo centrale.

 

Con la decisione del Tribunale, la nave torna dunque operativa: l’equipaggio è in fase di addestramento e, nei prossimi giorni, ripartirà dal porto di Trapani per una nuova missione di soccorso.

Un ritorno simbolico e concreto nel Mediterraneo, dove — come ricorda l’organizzazione — “ogni giorno si continua a morire in silenzio, e ogni vita salvata è una vittoria sull’indifferenza”.