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28/10/2025 13:23:00

Messaggio sessista contro la consigliera Marzia Patti. La condanna unanime a Trapani

Un messaggio irriguardoso e violento, arrivato alla consigliera comunale e segretaria del circolo Pd di Trapani Marzia Patti...
“Goditi le ultime ore da consigliere comunale poi tornerai a fare…”. Il resto della frase è irripetibile: un’offesa volgare, sessista e umiliante, che nulla ha a che vedere con il confronto politico.

Durante la seduta di consiglio, Patti ha letto il messaggio ricevuto sulla propria messaggeria privata, definendolo “un attacco non solo a me, ma a tutte le donne che siedono in Consiglio comunale, che fanno parte della Giunta, che operano in politica”.
E ha aggiunto: “Se qualcuno pensa di aver messo in atto un’azione intimidatoria, sappia che non è riuscito nell’intento”.

La consigliera ha spiegato che il gesto non è un episodio isolato ma si inserisce in “un clima politico agitato, scosso da bugie, volgarità e azioni di delegittimazione, dove le menzogne vengono vendute come verità assolute”.
“Se in futuro qualcuno pensa di fare a meno delle donne in politica – ha concluso – sappia che sta sbagliando previsione”.

Solidarietà trasversale

L’intero Consiglio comunale ha espresso solidarietà alla consigliera dem.
Tra gli interventi più apprezzati quello della consigliera di Fratelli d’Italia Grazia Spada, che ha sottolineato:
“Nessuno, in nessun contesto, può permettersi di offendere una donna – né con parole, né con post, né con qualsiasi altro mezzo. Il rispetto reciproco deve essere il fondamento del nostro agire, dentro e fuori da quest’aula”.

Spada ha aggiunto: “Gli attacchi personali e le offese, soprattutto quando colpiscono la dignità di una persona, non possono trovare spazio nel confronto politico e civile. A nome mio e del gruppo di Fratelli d’Italia rinnovo la mia vicinanza alla collega Patti”.

Le Donne Democratiche: “Un gesto vile che offende tutte noi”

Sulla vicenda è intervenuta anche Giovannella Licari, del Coordinamento nazionale delle Donne Democratiche:
“Le Donne Democratiche non possono restare in silenzio di fronte all’impoverimento del dibattito politico nella città di Trapani. Siamo indignate e sgomente per quanto accaduto a Marzia Patti, donna di grande impegno civile e politico”.

Licari ha ringraziato la consigliera per “il coraggio di rendere pubblica la vicenda”, definendolo “un gesto che può essere da stimolo per tante altre donne a denunciare simili comportamenti”.
Ha poi aggiunto: “Negli ultimi mesi stiamo assistendo a un preoccupante crescendo di offese sessiste rivolte a donne impegnate nella vita pubblica, a Trapani e non solo. Troppi uomini, invece di confrontarsi sulle idee, credono di poter sminuire il valore di una donna colpendola sul piano personale, estetico o morale”.

Nel suo intervento Licari ha richiamato anche i dati di uno studio recente sulle offese di genere nella politica italiana, che mostrano una “narrazione tossica” delle donne impegnate nella vita pubblica, spesso dipinte come “abusive, privilegiate o non meritevoli”.
“Il femminicidio è l’apice della violenza di genere – ha aggiunto – ma la base si alimenta ogni giorno con linguaggi sessisti, stereotipi e offese normalizzate. Servono segnali forti, soprattutto per le nuove generazioni”.

 

Questo invece il messaggio del presidente del consiglio comunale, Mazzeo:

 

Esprimo il mio più profondo disappunto e rammarico per le parole offensive e inopportune rivolte, attraverso un post su Facebook, alla Consigliera Comunale Marzia Patti del Comune di Trapani.
Ogni forma di aggressione verbale, specialmente quando colpisce chi rappresenta le istituzioni, è da condannare con fermezza.
Il dibattito politico deve sempre mantenersi nei limiti del rispetto e del confronto civile, fondamenti indispensabili di una democrazia sana e partecipata.
A nome del Consiglio Comunale di Trapani, manifesto solidarietà piena e sincera alla Consigliera Patti e auspico che episodi simili non abbiano più a ripetersi.
Le istituzioni devono essere esempio di dialogo costruttivo e responsabilità pubblica, perché la cultura del bello si realizza anche attraverso le parole gentili, rispettose e inclusive che scelgono di costruire invece che ferire.
Una democrazia vera non è linciaggio.