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31/10/2025 06:00:00

Trapani, il nuovo monumento “Flowers 132” divide la città ancora prima dell’inaugurazione

Non è stata ancora inaugurata, ma già fa discutere. Lunedì 3 novembre alle 9.00, in piazza Vittorio Veneto, davanti alla Prefettura, verrà scoperta “Flowers 132 (Rinascita)”, la nuova opera che utilizza i resti dell’auto del giudice Carlo Palermo, sopravvissuto alla strage di Pizzolungo del 1985, nella quale morirono Barbara Rizzo e i piccoli Giuseppe e Salvatore Asta.

L’opera nasce per essere un simbolo di rinascita e speranza civile, trasformando la carcassa distrutta da una bomba in un segno di vita. Dalla lamiera emergono fiori metallici, a rappresentare la forza che rifiorisce dal dolore. Ma a Trapani, dove l’installazione è già visibile, le polemiche si moltiplicano.

Molti cittadini criticano la scelta del luogo, accanto al Monumento ai Caduti, giudicandola “fuori contesto” e “di cattivo gusto”. “I fiori non si possono guardare, toglieteli!”, scrive una donna. Un’altra commenta: “Non c’è limite al peggio in questa città”. C’è chi definisce l’opera “un ferro vecchio messo in piazza” e chi teme che, esposta alla pioggia e al vento, la carcassa finirà presto arrugginita e rovinata, trasformandosi in un ulteriore segno di degrado.

Qualcuno ironizza: “Metteteci l’autobotte, quella sì che è il vero simbolo di Trapani”, alludendo ai ricorrenti disagi idrici della città. Altri giudicano inopportuno associare una città a vocazione turistica come Trapani “in modo indissolubile alla mafia”, sostenendo che “ci sono altri modi per ricordare le vittime, senza dare un’immagine cupa e dolente del territorio”.

Tra i commenti, non manca chi suggerisce di portare l’opera a Montecitorio, “così la vedono ogni giorno quelli che fanno le leggi ”, come monito nazionale contro tutte le mafie.
Altri, invece, difendono la scelta dell’artista e del Comune: “Serve come memoria da non dimenticare. È un simbolo forte, non una decorazione”.

Dal Comune spiegano che “Flowers 132” vuole trasformare la distruzione in un messaggio di rinascita, con un linguaggio artistico volutamente duro, per ricordare che la violenza può essere sconfitta solo con la memoria.

Dopo la cerimonia di scopertura, alle 10.30 nella Sala Sodano di Palazzo D’Alì, ci sarà un collegamento video con Carlo Palermo, testimone diretto di quella strage.

Resta da vedere se, lunedì, “Flowers 132” sarà accolto come un segno di memoria viva o come un pugno nell’occhio in una piazza simbolo della città.
Per ora è chiaro solo che, tra polemiche e riflessioni, il monumento è già diventato un caso cittadino, specchio di una Trapani divisa tra il desiderio di ricordare e la voglia di guardare avanti.