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02/11/2025 20:41:00

Prescritta la condanna per mafia dell’imprenditore Sebastiano Scuto

La Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio la sentenza di condanna a due anni di reclusione per associazione mafiosa inflitta all’imprenditore Sebastiano Scuto, noto come il “Re dei supermercati”. L’ipotesi di reato è stata dichiarata prescritta, ponendo fine — almeno per ora — a un procedimento durato quasi trent’anni.

I difensori di Scuto, gli avvocati Giovanni Grasso e Franco Coppi, hanno espresso soddisfazione per la decisione, parlando di “un lungo iter giudiziario che ha comportato gravi sofferenze personali e danni economici rilevanti alle aziende dell’imprenditore”.

«Si chiude così — dichiarano — un percorso iniziato nel 1997 e costellato da errori e fraintendimenti. Scuto è stato solo una vittima delle intimidazioni del clan Laudani, che lo aveva costretto a subire le pressioni mafiose e i danni conseguenti. Ora si apre una nuova fase: intendiamo chiedere il giudizio di revisione e ricorrere alla Corte europea dei diritti dell’uomo, affinché venga riconosciuta la sua piena innocenza».

Scuto, a capo della catena di supermercati “Sebastiano Scuto Group”, era stato arrestato nell’ambito di un’inchiesta della DDA di Catania che ipotizzava rapporti economici e complicità con il clan Laudani. Nel corso degli anni, il caso è diventato uno dei più lunghi e controversi processi di mafia legati al mondo dell’imprenditoria siciliana.