Il Circolo del Partito Democratico di Marsala esprime forte preoccupazione per l’inchiesta giudiziaria che coinvolge l’ex governatore Totò Cuffaro, l’ex deputato Francesco Romano, il dirigente generale del Consorzio di Bonifica di Trapani Tomasino, e altri quindici indagati.
“Qualora le ipotesi investigative venissero confermate – si legge in una nota a firma della segretaria Linda Licari e del responbile politiche agricole e contrasto alle mafie Davide Piccione – sarebbe gravissimo constatare che pratiche di corruzione e turbativa d’asta possano aver inciso sugli appalti e sulla già complessa gestione e distribuzione delle acque nei bacini della provincia di Trapani.”
Il Circolo PD sottolinea come un sistema idrico inefficiente e fatiscente abbia contribuito in modo determinante alla crisi del comparto agricolo locale, con particolare riferimento alla viticoltura, settore simbolo dell’economia marsalese e trapanese.
“Intere famiglie vivono ormai una condizione di difficoltà strutturale, aggravata da una gestione scellerata degli invasi artificiali, come la diga Trinità, che ha portato all’abbandono di interi territori e al rischio concreto di desertificazione.”
Il PD marsalese definisce inaccettabile che la gestione delle risorse idriche – “bene pubblico essenziale per la sopravvivenza economica e ambientale del territorio” – possa essere sacrificata “sull’altare di interessi economici o elettorali”.
Il Circolo auspica che la magistratura possa fare piena luce sui fatti nel più breve tempo possibile e ribadisce la necessità che la gestione dell’acqua e delle infrastrutture connesse sia “affidata a persone competenti, oneste e di specchiata moralità, lontane da logiche di potere e corruzione”.
“Solo attraverso trasparenza, legalità e competenza – concludono Piccione e Licari – sarà possibile restituire fiducia ai cittadini e dare una prospettiva di sviluppo sostenibile al nostro territorio.”