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08/11/2025 16:00:00

Mazara, il PD sull'inchiesta Cuffaro: "Sanità regionale ostaggio di comitati affaristici" 

Il Partito Democratico di Mazara del Vallo esprime “sdegno e preoccupazione” per il quadro “sempre più allarmante” che emerge in relazione all’inchiesta che coinvolge il segretario della DC Salvatore Cuffaro, il deputato Saverio Romano e altri 16 indagati.

 

Il Circolo “Calcedonio Iemmola” richiama l’attenzione sull’editoriale pubblicato oggi dal Giornale di Sicilia, che descrive una regione “trasformata nell’eldorado degli affaristi”, dove scandali, inefficienze e interferenze esterne sembrano condizionare i livelli più sensibili della pubblica amministrazione.

Secondo i democratici mazaresi, “un clima di degrado politico e morale” sta colpendo in modo grave la sanità regionale, dove – ricordano – “disservizi e criticità si sono manifestati anche nei settori più delicati, come quello dei referti istologici”.

 

Mentre esplodono queste criticità – afferma il PD di Mazara – la Regione è travolta dall’inchiesta che coinvolge Cuffaro e Romano, con accuse pesantissime che vanno dalla corruzione alla turbativa d’asta fino all’associazione per delinquere. Una situazione che getta un’ombra pesante sul governo Schifani, già percepito come incapace di guidare con autorevolezza un sistema complesso come quello sanitario”.

 

Il Partito Democratico chiede “una maggiore trasparenza nelle procedure di nomina di dirigenti e primari, basate su merito e competenza”, e una “presa di posizione chiara” da parte del presidente Schifani: “Non può continuare a tacere – scrivono – mentre la stampa racconta una Sicilia preda di comitati politico-affaristici che si spartiscono nomine, potere e denaro, con la complicità di dirigenti compiacenti e talpe, come se gli ultimi trent’anni fossero trascorsi invano”.

 

La Sicilia merita un governo serio, credibile e capace di difendere il suo sistema sanitario dai circuiti opachi e dalle pressioni politiche – conclude il PD di Mazara –. Noi non arretreremo di un millimetro nel denunciare ciò che non funziona”.