Schifani resiste: “La Sicilia viene prima di tutto”. Ma la maggioranza è nel caos
Non ci sono dimissioni in programma per il presidente della Regione Renato Schifani. Di rientro da Bruxelles, ha dichiarato: «Il mio impegno non si ferma. La Sicilia viene prima di tutto».
Nel vertice di maggioranza, che si è tenuto giovedì pomeriggio, i partiti hanno dichiarato di seguire “con attenzione e senso di responsabilità” gli sviluppi che in queste ore interessano la cronaca politica siciliana.
I segretari e i capigruppo delle forze politiche che sostengono il governo Schifani si sono incontrati per condividere con l’Esecutivo regionale i temi da inserire nell’imminente legge di stabilità. L’obiettivo, in linea con quanto auspicato dal presidente della Regione, è approvare la manovra entro il mese di dicembre: «Così da assicurare stabilità e continuità all’azione amministrativa della Sicilia e al benessere dei cittadini».
Il presidente Schifani ha inoltre convocato una giunta straordinaria: un segnale che verrà dato ai dirigenti coinvolti nell’inchiesta. È un messaggio chiaro che il governatore vuole lanciare anche all’esterno dei palazzi della politica.
Le parole del presidente dell’ARS
Gaetano Galvagno, a margine dei lavori della plenaria dell’Arlem, ha rilasciato alcune dichiarazioni che toccano direttamente la crisi di coalizione: «A meno che non mi smentiate, ma con numeri alla mano — perché bisogna parlare con concretezza e non con articoli e dichiarazioni che lasciano il tempo che trovano — vorrei trovare lo storico di tre finanziarie votate consecutivamente senza esercizio provvisorio ed entro il 31 dicembre. Se la crisi della maggioranza è portare i conti in ordine, dare alla Sicilia un rating sempre migliore, allora che ben vengano queste crisi di maggioranza».
Cateno De Luca: “Serve discontinuità reale”
«La situazione è grave» — ha detto Cateno De Luca — «e non si tratta solo dei fatti emersi, ma della restaurazione di vecchi metodi». Per mercoledì 12 novembre ha annunciato, a Palermo, una conferenza stampa: «Il presidente Schifani deve battere un colpo di reale discontinuità. Siamo dell’idea che la Sicilia meriti di essere amministrata con senso di responsabilità, e noi non ci tiriamo indietro. Anzi, rilanciamo».
La Vardera: “Schifani si dimetta”
A chiedere il passo indietro al governatore è il deputato Ismaele La Vardera, leader di Controcorrente. Ha organizzato per martedì 11 novembre, alle 14.45, un sit-in sotto la Presidenza della Regione.
PD Marsala: “Preoccupazione per l’inchiesta”
A firmare la nota del PD cittadino sono Davide Piccione (referente Politiche agricole, contrasto alle mafie e legalità) e Linda Licari (segretaria del Circolo).
I due esponenti esprimono forte preoccupazione: «Qualora le ipotesi investigative venissero confermate, sarebbe gravissimo constatare che pratiche di corruzione e turbativa d’asta possano aver inciso sugli appalti e sulla già complessa gestione e distribuzione delle acque nei bacini della provincia di Trapani.
Un sistema idrico inefficiente, fatiscente e datato ha infatti contribuito in maniera determinante alla crisi del comparto agricolo locale, con particolare riferimento alla viticoltura, settore simbolo dell’economia marsalese e trapanese.
Intere famiglie vivono ormai una condizione di difficoltà strutturale, aggravata da una gestione scellerata degli invasi artificiali — come la diga Trinità — che ha portato all’abbandono di interi territori e al rischio concreto di desertificazione.
È inaccettabile che la gestione delle risorse idriche, bene pubblico essenziale per la sopravvivenza economica e ambientale del nostro territorio, possa essere sacrificata sull’altare di interessi economici o elettorali».
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