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09/11/2025 13:00:00

Scritto sulla sabbia: il Grillo bis e il déjà vu della politica marsalese

Scritto sulla sabbia. Dopo un lustro si ripete il medesimo copione: sette tra assessori e consiglieri comunali chiedono a Massimo Grillo di ricandidarsi a sindaco di Marsala.
Si tratta di Giuseppe Lombardo, Salvatore Agate, Ignazio Bilardello, Donatella Ingardia, Giacomo Tumbarello e — nella doppia veste di assessori e consiglieri comunali — Ivan Gerardi e Gaspare Di Girolamo. A loro si aggiunge Cipriano Sciacca, di cui si mormora abbia avuto un ruolo determinante nella scelta della nuova garante per i disabili della città.

 

I Grillo boys sottolineano di avere seguito “con attenzione e rispetto” le interlocuzioni tra i partiti del centrodestra, che “non hanno ad oggi prodotto una proposta unitaria” né “una sintesi politico-programmatica da offrire ai cittadini”.
Fin qui, considerazioni ineccepibili.

 

Il compendio dell’attuale amministrazione si traduce però soprattutto in un book fotografico: immagini da cartolina di una città che si prepara alla “finestra elettorale”, accompagnate dal messaggio che “il momento di slancio amministrativo vissuto da Marsala rende ormai non più rinviabile una decisione definitiva, chiara e condivisa”.

 

Per quanto riguarda il precedente invito, nel 2020, a pregare Grillo di ricandidarsi alla guida dell’Urbe — e sebbene sia diventato stucchevole rammentarlo — vale la pena ricordare chi furono i firmatari: Pellegrino, Lo Curto, Ruggieri, Sturiano, Galfano, Sinacori, O. Alagna, Gandolfo, Chianetta, Gerardi, Pino Milazzo, Vinci, Flavio Coppola, Eleonora Milazzo, Arcara, Angileri, Ingrassia, Marrone e Alex Coppola.

Ciò che colpisce oggi è l’assenza degli altri due esponenti che, insieme a Grillo, costituirono il triumvirato che ha fatto il bello e il cattivo tempo nella politica marsalese: Pellegrino e Sturiano.
 

Il deputato regionale guarda ormai all’orizzonte del 2027, con vista sul Parlamento regionale — e forse anche nazionale — e non può permettersi una scelta sbagliata. Analogo discorso per Sturiano, che difficilmente rinuncerebbe allo scranno più importante e remunerativo della Sala delle Lapidi, la sua vera comfort zone.

Il centrodestra, dopo mesi di tesi e antitesi, è ora obbligato a trovare una sintesi. E questa, con ogni probabilità, potrebbe chiamarsi Paolo Ruggieri.

Senza Pellegrino e Sturiano, però, il “Grillo bis” appare davvero scritto sulla sabbia.

 

Vittorio Alfieri