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07/12/2025 00:00:00

La fiamma olimpica arriva a Marsala, ma la città è lontana dai valori che rappresenta

A Roma, il 5 dicembre, è arrivata la fiamma olimpica dei XXV Giochi invernali che si svolgeranno a Milano e Cortina nel febbraio 2026.
E già la sede meneghina, nel più tipico genio italico, è riuscita a farsi assegnare delle Olimpiadi invernali pur essendo una città che spera… che nevichi. Si perdoni l’ironia.

Le gare, comunque, si disputeranno anche a Bormio e Livigno (Sondrio), Predazzo e Tesero (Trento), Rasun-Anterselva (Bolzano).
E senza dimenticare che, per Cortina 1956, fu costruito lo stadio olimpico del ghiaccio, impianto polivalente poi ristrutturato nel 2009 con 3.493.224,61 euro.

La fiaccola è il simbolo dei valori olimpici: Eccellenza, Rispetto, Amicizia. Porta con sé lo spirito di unione, pace, correttezza; sostiene il fair play, la solidarietà, la battaglia contro ogni discriminazione; incoraggia a dare il meglio di sé nel segno del motto Citius, Altius, Fortius.

 

Il 15 dicembre la torcia sarà a Marsala.
Ma, in questo momento storico, la realtà socio-politica della città non contempla affatto Rispetto, Unione, Correttezza, Fratellanza o Lealtà. Né nello sport né nella vita quotidiana.

Basta guardarsi intorno: rifiuti abbandonati, auto in doppia e tripla fila, scivoli occupati.

In politica, poi, negli ultimi cinque anni di sindacatura e consiliatura si è assistito a una lotta intestina continua tra Massimo Grillo e molti dei consiglieri che lo avevano sostenuto alle elezioni.

 

L’ultima scena si è consumata durante la relazione annuale sullo stato di attuazione del programma, quando il sindaco – uscendo palesemente dal registro della “pace e lealtà” – ha accusato il consigliere Flavio Coppola di aver osteggiato l’assessora Antonella Coppola per poi prenderne il posto.

Coppola ha replicato duramente: «Come si permette di dire questa falsità? La gente sa chi sono io, conosce la mia credibilità, e sa quanto è poco credibile lei».

E, in un passaggio particolarmente significativo, ha aggiunto:
«Sindaco, quando non arriva con la politica, lei mette in mezzo le tragedie».

 

A quel punto, il primo cittadino è rientrato nella modalità “pace ecumenica”, chiudendo così:
«Dobbiamo interrompere la catena di insulti e offese. Le reazioni eccessive non fanno bene alla città».

Forse – oltre alla visibilità elettorale – il sindaco spera che la presenza della fiaccola olimpica possa almeno condurre a un armistizio politico.

Quando invece Marsala, dopo lo sbarco dei Mille, avrebbe oggi bisogno dell’arrivo di altri mille tedofori per ricordare che i simboli hanno un senso solo se qualcuno li ascolta.

 

Vittorio Alfieri