Una corsa contro il tempo, ma ora i lavori sono finalmente partiti. Il Comune di Favignana ha consegnato tutti gli interventi finanziati con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), per un importo complessivo di oltre 12 milioni di euro.
Un risultato non scontato, come ha sottolineato il sindaco Giuseppe Pagoto, ricordando che fino a pochi mesi fa Favignana era stata indicata dalla Prefettura di Trapani come “fanalino di coda” tra i comuni della provincia per lo stato di avanzamento dei progetti PNRR.
“Dal nostro insediamento, a giugno scorso, abbiamo dato il massimo impulso alle procedure di gara per non perdere i finanziamenti. In pochi mesi tutte le gare sono state pubblicate e aggiudicate, e oggi possiamo dire che i lavori sono partiti”, ha dichiarato Pagoto.
Le opere nell’isola di Favignana
Tra gli interventi più significativi figurano:
la realizzazione di nuovi impianti idrici e la messa in sicurezza delle reti esistenti (5,3 milioni di euro);
la costruzione di un nuovo dissalatore (990 mila euro);
il potenziamento della pubblica illuminazione (394 mila euro);
l’installazione di 20 pensiline fotovoltaiche alle fermate del bus, dotate di punti di ricarica per bici elettriche e smartphone (1 milione di euro);
l’efficientamento energetico dell’Istituto Comprensivo “Rallo” (1,3 milioni di euro) e del campo sportivo (745 mila euro).
Le opere a Levanzo e Marettimo
Gli interventi riguardano anche le altre due isole dell’arcipelago:
a Levanzo, la realizzazione di un dissalatore (443 mila euro) e la messa in sicurezza della rete idrica (549 mila euro);
a Marettimo, la costruzione di un nuovo impianto di dissalazione (476 mila euro) e il rifacimento delle reti idriche (1,4 milioni di euro).
Tutti i lavori dovranno essere completati entro il 30 giugno 2026, termine improrogabile fissato dal PNRR.
Il sindaco ha ringraziato il gruppo tecnico comunale, composto dagli ingegneri Alberto Malato, Fabio Scionti, Valentina La Scalia, dall’architetta Tiziana Conserto e dall’assessore Lorenzo Ceraulo, per il lavoro svolto.
“Abbiamo recuperato anni di ritardi — ha concluso Pagoto — e adesso dobbiamo trasformare questi fondi in opere reali, a beneficio della comunità delle Egadi”.