La sindaca di Erice ha partecipato nei giorni scorsi alla 42ª Assemblea nazionale dell’ANCI, che si è svolta a Bologna e ha riunito amministratori da tutta Italia per discutere delle principali sfide dei Comuni. Un appuntamento denso di contenuti, tra tavoli tecnici, confronti diretti e dibattiti su emergenza abitativa, rigenerazione urbana, fragilità sociali, finanza locale e innovazione amministrativa.
«Rientro con un bagaglio di idee, confronti e responsabilità che non restano chiusi nelle sale di un’assemblea, ma arrivano direttamente qui, nella nostra comunità», ha dichiarato la sindaca, spiegando come la partecipazione di Erice all’ANCI rappresenti un momento di crescita istituzionale e politica.
Al centro, il ruolo dei Comuni nella vita democratica del Paese: «I Comuni sono davvero la prima linea della vita democratica. Non per retorica – precisa – ma perché ogni problema, ogni bisogno e ogni speranza dei cittadini passa prima dalla porta dei nostri municipi». Da qui la necessità di «risorse, strumenti e supporto da Stato e Regione», ma anche di una chiara «visione e collaborazione».
La prima cittadina sottolinea il valore del confronto con altri amministratori: «Confrontarsi non significa perdere tempo: significa evitare errori, aprire possibilità e costruire soluzioni nuove dove quelle vecchie non funzionano più». Incontri e colloqui che hanno coinvolto sindaci di grandi città e piccoli centri, oltre a esperti che affrontano sfide analoghe a quelle di Erice. «Tornare a casa dopo aver ascoltato esperienze concrete cambia il modo in cui guardi ai problemi», aggiunge.
Quattro i punti che la sindaca porta a casa da Bologna e che orienteranno l’agenda amministrativa: Rigenerazione urbana e recupero del patrimonio pubblico dismesso, «che può diventare leva per creare nuovo valore economico, culturale e sociale». Competenze e personale, con nuove strategie per attrarre talenti, formare il personale sull’intelligenza artificiale e valorizzare le risorse interne. Partecipazione civica, considerata centrale: «La collaborazione della comunità non è opzionale, è parte della soluzione». Capacità amministrativa e finanziaria, da rafforzare grazie anche al sostegno di Stato e Regione.
Per la sindaca, quella di Bologna «non è stata una semplice trasferta istituzionale, ma un’occasione per raccogliere strumenti concreti da riportare qui, ad Erice». E conclude: «Torno motivata, più consapevole e con la certezza che non torniamo a casa uguali a prima: portiamo strumenti, spunti e responsabilità che guideranno le nostre scelte».