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17/11/2025 06:00:00

Salemi, ancora in stallo le reti fognarie di Passo Calcara e Cuba

Lo scorso 31 ottobre l’Assemblea Territoriale Idrica di Trapani ha trasmesso alla Regione Siciliana 39 progetti nel settore fognario, depurativo e idrico, per un valore complessivo superiore ai 171 milioni di euro. 

Si tratta di interventi candidati nell’ambito dell’Azione 2.5.1 del Dipartimento regionale Acqua e Rifiuti, dedicata proprio al finanziamento di opere di collettamento e depurazione. 

Un passo significativo per molti Comuni della provincia, ma che riporta in primo piano le criticità ancora irrisolte per alcune zone del comune di Salemi.

A Passo Calcara, da anni, i residenti attendono la realizzazione della rete fognaria: un’opera essenziale per la salute pubblica e la tutela ambientale. 

Il progetto, inizialmente finanziato con circa 4,9 milioni di euro nell’ambito del Patto per il Sud, risulta oggi definanziato, lasciando la comunità in una condizione di incertezza che si protrae ormai da troppo tempo. 

Non meno complessa è la situazione di Contrada Cuba. Qui il finanziamento è ancora formalmente attivo, ma ad oggi manca una data certa per l’avvio dei lavori, aumentando il senso di frustrazione tra cittadini e comunità locale.

«Apprendiamo che ben 39 progetti provenienti dai Comuni trapanesi sono stati trasmessi all’Assessorato regionale» ha dichiarato Rosario Rosa, referente del Gruppo Territoriale del Movimento 5 Stelle di Salemi. «Alla luce di questa notizia, chiediamo all’Amministrazione comunale se il progetto di Passo Calcara sia stato candidato o meno in questa recente tranche di finanziamenti e, in caso negativo, per quale motivo non si sia colta un’occasione così rilevante. Se davvero non è stato possibile partecipare, è indispensabile capire se ciò sia dipeso da una mancata corrispondenza dei requisiti o da limiti ancora presenti nella progettualità comunale

Il Movimento 5 Stelle, che da anni segue la vicenda, ricorda di aver portato il caso all’attenzione della Commissione Ambiente dell’ARS già nel 2021 e nel 2022 grazie all’impegno dell’onorevole Cristina Ciminnisi. 

E tuttavia non sono stati compiuti passi avanti in grado di sbloccare definitivamente il loro percorso amministrativo. 

«Le informazioni in nostro possesso confermano che, a oggi, dalla Regione non è pervenuto alcun riscontro aggiornato da parte del Comune, documentazione che sarebbe invece necessaria per sbloccare l’iter» aggiunge il Movimento. «È un dato che ci rammarica: nonostante i nostri ripetuti tentativi di favorire il dialogo istituzionale tra Regione e Comune, nulla sembra essersi mosso in maniera concreta

Per le famiglie delle contrade interessate, la mancanza di infrastrutture di urbanizzazione primaria rappresenta un vulnus.

La vicenda assume i contorni ancora più gravi ove si pensi che tali opere sono da anni considerate prioritarie dalle stesse istituzioni regionali. 

Superfluo aggiungere che, oltre al disagio, la mancanza di impianti adeguati pone questioni ambientali sensibili e potenzialmente rilevanti anche dal punto di vista sanitario.

«Non possiamo permettere che due comunità restino bloccate in questo limbo amministrativo» sottolineano i pentastellati. «La rete fognaria è un diritto basilare per i cittadini e un requisito imprescindibile per la tutela dell’ambiente, per lo sviluppo residenziale e per la qualità della vita. Continueremo a vigilare affinché si recuperino i fondi, si chiariscano le responsabilità e, soprattutto, si arrivi al più presto all’avvio dei lavori

E’ noto che la nostra isola sia coinvolta da tempo in procedure di infrazione europee a causa di questa inadeguatezza. Secondo alcuni dati, il 40% dei comuni italiani più in difficoltà si trova in Sicilia.

Giusto un anno fa, il sindaco Vito Scalisi, aveva ha reiterato la richiesta del decreto di finanziamento. Era la quarta volta dopo otto dall’inizio della pratica. Come il Pozzo di San Patrizio.

Non dobbiamo poi meravigliarci se l’astensionismo e’ in costante aumento. Il grande José Saramago nel suo ‘Saggio sulla lucidita’ ne ha descritto le cause. Ma quanti politici lo hanno letto?

 

Franco Ciro Lo Re