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17/11/2025 06:00:00

Inchiesta appalti: Schifani stritolato dai suoi stessi alleati

Il governo regionale non è blindato affatto, i problemi ci sono e a conoscerli benissimo è proprio Renato Schifani, presidente dell’Isola. Sa, ad esempio, che la maggioranza non è compatta, che l’epurazione della DC non sarà indolore, che l’MPA rifiuta di presenziare ai vertici di maggioranza, che dentro Forza Italia c’è una corrente che gli va contro e, non in ultimo, che Fratelli d’Italia sta quasi assumendo a Roma il ruolo di opposizione.

 

Francesco Ciancitto, ha chiesto al ministro della Salute, Orazio Schillaci, di inviare gli ispettori in Sicilia, nelle Aziende sanitarie che hanno sottoscritto contratti con la Dussmann.

 

Insomma, è un fuoco che cova, che potrebbe esplodere proprio durante l’approvazione della Finanziaria. Di tranquillo non c’è nulla, tranne le dichiarazioni che fanno.

L’MPA, proprio in vista del vertice di maggioranza, che si terrà domani, a Palazzo dei Normanni, ha invitato a differire “Eventuali nomine negli Enti Regionali ed in particolare nel campo della Sanità, che richiede, come è di tutta evidenza, una specifica attenzione ai contesti, alle competenze, ai curricula".

 

Mentre il segretario regionale della DC, Stefano Cirillo, ha ricordato che “Le responsabilità penali sono sempre e soltanto personali, non si trasmettono per riflesso, non si estendono alle comunità che un partito rappresenta, non possono trasformarsi in un sospetto collettivo. I partiti sono strumenti della partecipazione democratica, non soggetti da colpire o giudicare in blocco. Attribuire a un’intera forza politica un marchio infamante significa colpire anche le migliaia di persone che vivono la politica come servizio: dirigenti, amministratori, militanti, famiglie, donne e giovani che dedicano tempo, energie e competenze al bene comune. Significa ignorare la complessità della vita democratica, che si regge sull’impegno quotidiano di cittadini onesti”.

Per Schifani non c’è nulla di buono all’orizzonte.

 

Le opposizioni

Si sono riuniti a San Martino delle Scale i parlamentari regionali di opposizione, non solo mozione di sfiducia che arriverà in Aula ma anche un tour sui territori. Nuccio Di Paola, coordinatore regionale Movimento 5 Stelle, Valentina Chinnici, vice segretaria del Pd Sicilia e Ismaele La Vardera, coordinatore regionale di Controcorrente concordano su una azione congiunta a supporto della mozione “Con mobilitazione dei territori per sensibilizzare i siciliani tutti. A chi ci chiede se siamo pronti a dimetterci, rispondiamo che siamo prontissimi. Ma ricordiamo che servono 36 firme contemporanee, altrimenti subentrerebbero i relativi primi dei non eletti, facendo un grande favore a Schifani. Forse qualcuno non conosce le regole del gioco”.

 

Pellegrino: opposizioni restino in conclave

Stefano Pellegrino, presidente dei deputati di Forza Italia all'Assemblea Regionale Siciliana, commentando la conclusione dei lavori dei deputati dell'opposizione all’Ars ha detto:  "La montagna ha partorito il classico topolino, e per di più già stanco: nessuna proposta alternativa, nessuna visione, solo slogan da reel e la rituale mozione di sfiducia che tutti sanno già come andrà a finire. Se queste sono le “grandi strategie”, possono tranquillamente restare nel loro conclave di San Martino: l’isola non si accorgerebbe minimamente della loro assenza.

Governare richiede idee, competenza e coraggio. Loro, per ora, hanno portato solo comunicati indignati e foto di gruppo. Ma per guidare la Sicilia serve ben altro, e, a giudicare dal ritiro spiritual-social, non sembrano ancora pronti a uscire dal seminato della vuota propaganda."