Il Circolo Enrico Berlinguer di Rifondazione Comunista rompe gli indugi e racconta pubblicamente ciò che, da settimane, ormai è chiaro a tutti negli ambienti del centrosinistra marsalese: il percorso con Si muove la città e con le altre forze progressiste non solo è avviato, ma sta procedendo spedito. E, soprattutto, sta prendendo forma attorno a una parola che in questi anni è sembrata un lusso fuori moda: programmazione.
Perché se l’attuale amministrazione viene definita “priva di visione” – e a Rifondazione non le mandano certo a dire – le riunioni di queste settimane puntano a fare esattamente il contrario: rimettere al centro le persone, i loro bisogni quotidiani, e disegnare un progetto alternativo credibile in vista delle elezioni del 2026.
POVERTÀ E WELFARE DI PROSSIMITÀ
Dalla lotta alla povertà a un welfare capace di raggiungere davvero chi è più fragile, il lavoro del tavolo punta a colmare le troppe disuguaglianze accumulate in questi anni. E, nota non irrilevante, Rifondazione insiste su una “seria lotta all’evasione fiscale”: perché i servizi pubblici non si finanziano con le pacche sulle spalle.
CONTRADA VS CENTRO? NO, CITTÀ UNICA
Altro punto molto sentito: portare il Comune fuori dal centro storico, grazie ai consigli di quartiere e a servizi più capillari. Una maniera per ricucire le periferie e per dare finalmente voce a quella parte di Marsala che spesso scopre le decisioni comunali tramite il passaparola del vicino.
MOBILITÀ E LAVORO: UN MODELLO DIVERSO
Il capitolo trasporti – uno dei nervi scoperti della città – viene affrontato immaginando un sistema pubblico più accessibile, sostenibile e presente nelle contrade. Accanto, un impegno forte: clausole sociali negli appalti per garantire salari dignitosi e sicurezza ai lavoratori.
AMBIENTE: STOP AL CEMENTO, ALBERI E STAGNONE RISERVA
Qui Rifondazione si trova perfettamente allineata con la coalizione: lotta alla desertificazione, tutela degli spazi pubblici, riduzione della dispersione idrica, piantumazione diffusa. E soprattutto: stop al consumo di suolo. Con un punto identitario: ridare piena dignità di Riserva naturale allo Stagnone. Un impegno che, nel dibattito delle ultime settimane, ha raccolto consensi trasversali.
URBANISTICA E RIGENERAZIONE
Spazio anche alla rigenerazione urbana: recupero degli edifici esistenti, riuso degli immobili abbandonati, nuove funzioni sociali per i luoghi dimenticati. In altre parole, una città che non cresce “in metri quadri di cemento”, ma in servizi.
SICUREZZA SENZA SLOGAN
Altro punto politico forte: la sicurezza non come clava, ma come politica sociale. Prevenzione del disagio, educazione alla legalità, contrasto alla dispersione scolastica. Un approccio che punta a guarire, non a rincorrere.
TURISMO E CULTURA: PROGRAMMAZIONE, FINALMENTE
Nelle riunioni si parla anche di coordinamento con gli altri Comuni della provincia per turismo e trasporti turistici. E spunta un’idea chiave: una direzione culturale comunale che lavori tutto l’anno e valorizzi ogni angolo del territorio, non solo per tre settimane d’estate.
E SUL NOME DI PATTi...
Il percorso politico – dicono da Rifondazione – sta trovando già una sintesi chiara: Andreana Patti è ritenuta la figura più adatta a tenere insieme ambientalisti, progressisti e reti civiche. Una candidata capace di unire sensibilità diverse e di riportare partecipazione nel dibattito pubblico.
I prossimi mesi serviranno a rifinire il programma, capitolo dopo capitolo, e consolidare la coalizione. Ma una cosa il Circolo Berlinguer la mette già nero su bianco: per loro il cantiere del centrosinistra è aperto, vivo e – finalmente – affollato.