La Commissione regionale dei Lavori pubblici ha espresso parere favorevole al progetto esecutivo per l’ampliamento dell’ospedale “S. Antonio Abate” di Trapani e per la realizzazione del nuovo servizio di radioterapia. L’intervento, dal valore complessivo di oltre 40 milioni di euro provenienti da fondi statali e regionali, risorse Covid e finanziamenti dell’Asp, rappresenta una delle opere sanitarie più significative attualmente avviate in Sicilia.
Il progetto prevede un nuovo edificio di quattro elevazioni, costruito secondo gli standard NZEB e dotato di elevati requisiti antisismici e impiantistici. Il piano terra ospiterà il servizio di radioterapia, articolato su due bunker, e l’unità di terapia subintensiva con 18 posti letto. Ai livelli superiori verranno realizzati un nuovo blocco operatorio con quattro sale ad alta specializzazione, i reparti di chirurgia generale, vascolare e toracica, mentre il piano più alto accoglierà ortopedia e chirurgia pediatrica. L’intervento include inoltre un collegamento sotterraneo con il Pronto soccorso, la riorganizzazione delle centrali tecnologiche e la creazione di un parcheggio da 102 posti.
«Con questo progetto diamo una risposta concreta alle esigenze di salute del territorio trapanese – afferma il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani –. L’ampliamento dell’ospedale si inserisce in un più ampio programma di modernizzazione della rete sanitaria regionale».
Soddisfazione anche dall’assessore alle Infrastrutture, Alessandro Aricò, che definisce l’opera «un intervento strategico, necessario per migliorare la qualità delle cure e potenziare i servizi oncologici e chirurgici».
Al tavolo della Commissione erano presenti i rappresentanti dei dipartimenti regionali competenti, del Genio civile, dell’Asp di Trapani e del gruppo di progettazione RPA–RGM. Secondo l’istruttoria, l’opera risponde all’esigenza di superare l’attuale congestione del presidio ospedaliero e di rafforzare servizi considerati fondamentali per l’utenza della provincia. Il parere favorevole consente ora di procedere verso le successive autorizzazioni, passo necessario per avviare la gara e, successivamente, i lavori.
Il Comitato: «Ora la gara d’appalto»
Dopo anni di attese e passaggi amministrativi, la Commissione regionale dei Lavori pubblici ha dato parere favorevole al progetto di ampliamento dell’ospedale “Sant’Antonio Abate” di Trapani, che prevede la realizzazione del servizio di radioterapia nell’area adiacente al presidio ospedaliero. Un passaggio considerato decisivo per l’avvio della fase di gara, come sottolineato dall’assessore regionale alle Infrastrutture e alla Mobilità, Alessandro Aricò.
Il tema della radioterapia a Trapani è al centro del dibattito pubblico da oltre 14 anni. L’assenza del reparto ha costretto migliaia di pazienti oncologici a spostarsi quotidianamente verso Mazara del Vallo o le strutture palermitane, con disagi evidenti per i malati e le loro famiglie. Per questo motivo, il parere favorevole è accolto con cauto ottimismo dal Comitato per la Radioterapia, che negli anni ha mantenuto alta l’attenzione sul tema.
Il progetto approvato prevede un edificio di quattro elevazioni: al piano terra sorgerà il servizio di radioterapia con due bunker, accanto all’unità di terapia subintensiva con 18 posti letto. I piani superiori ospiteranno un nuovo blocco operatorio con quattro sale ad alta specializzazione e i reparti di chirurgia generale, vascolare e toracica; al livello più alto troveranno posto ortopedia e chirurgia pediatrica. Il piano infrastrutturale comprende anche un collegamento interrato con il Pronto soccorso, la riorganizzazione delle centrali tecnologiche e un parcheggio da 102 posti auto.
«Siamo fiduciosi che l’iter possa concludersi positivamente – affermano i rappresentanti del Comitato – ma continuiamo a monitorare ogni passaggio. È una battaglia per la sanità e una battaglia di civiltà che il territorio porta avanti da anni».
Con il parere della Commissione, la procedura amministrativa compie un passo rilevante verso la realizzazione di un servizio atteso da migliaia di pazienti e considerato essenziale per l’offerta sanitaria provinciale.