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25/11/2025 09:03:00

Cosa Nostra e cocaina: maxi operazione, 27 arresti a Marsala e Mazara. Nomi e particolari

18,00 -  Marsala, l’ascesa del terzo gruppo criminale nell’operazione antidroga
Un sodalizio giovane e molto organizzato, guidato da Dardo e Rallo, con un canale diretto di approvvigionamento dalla Locride e una base operativa in via Angileri. Così il nuovo gruppo riforniva Marsala, Mazara e Trapani con ingenti quantità di cocaina.
Tutti i dettagli nell’approfondimento su Tp24:  https://www.tp24.it/2025/11/25/giudiziaria/marsala-l-ascesa-del-terzo-gruppo-il-clan-dardo-rallo-e-il-canale-calabrese/226464

 

17,30 - L'inchiesta che oggi ha travolto la rete del narcotraffico marsalese ha un'origine quasi fortuita: tutto è cominciato da un'altra indagine, quella della Procura di Marsala, focalizzata sui furti agli sportelli Bancomat. È stato nel corso di queste prime e più circoscritte investigazioni che gli inquirenti hanno intercettato i primi indizi di qualcosa di ben più grande, scoprendo l'esistenza di una vera e propria associazione dedita al traffico illecito di stupefacenti.

La prospettazione accusatoria della DDA di Palermo ha quindi rivelato l'esistenza non di uno, ma di tre distinti cartelli del narcotraffico, tutti stabilmente radicati nel territorio e, elemento cruciale, operanti sotto l'ombra e il controllo della locale consorteria mafiosa.

 

Il cuore della gravità di questa operazione risiede nel legame simbiotico tra la droga e la mafia. Le indagini hanno dimostrato che l'approvvigionamento e la successiva cessione degli stupefacenti avvenivano sotto il costante beneplacito di RAIA Francesco Giuseppe, ritenuto al vertice della famiglia mafiosa di Marsala. Raia, in contatto costante con i capi dei tre gruppi, veniva regolarmente informato sui traffici illeciti.

 

Il prezzo di questo controllo era una percentuale fissa sulle vendite. Questi proventi illeciti non erano destinati solo all'arricchimento personale, ma venivano reindirizzati al rafforzamento del sodalizio mafioso, configurandosi come "fonte primaria del relativo sostentamento" per Cosa Nostra.

 

Il primo gruppo venuto alla luce è quello riconducibile all'allevatore marsalese DONATO Salvatore, residente in Contrada Ciavolo. Donato, coadiuvato da TITONE Antonio mente dedita in particolare alla riscossione e alla rendicontazione dei proventi, dirigeva la distribuzione di cocaina verso le piazze di spaccio di Marsala e Mazara del Vallo.

 

L'indagine ha svelato la dinamica dei fornitori: inizialmente, la droga arrivava tramite LICARI Vincenzo Fabio. Successivamente, a causa di frizioni, subentrò SPARLA Vincenzo, destinato a diventare un punto di riferimento centrale.

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Il gruppo si avvaleva di una solida struttura logistica per il trasporto e lo spaccio: MAGGIO Sergio operava stabilmente come autista di Donato, prima di essere sostituito da DE MARCO Vincenzo, detto "Natale" , a sua volta arrestato in flagranza il 6 luglio 2021. Dopo quest'ultimo, emerse PARRINELLO Maurizio, che univa i ruoli di autista e corriere all'attività autonoma di spaccio.

 

Un momento topico per gli investigatori fu l'arresto in flagranza dello stesso Donato il 17 settembre 2021, per possesso di armi e stupefacente. Posto agli arresti domiciliari, Donato trasformò la sua abitazione in un vero e proprio ufficio criminale.

 

Attraverso intercettazioni ambientali e video-monitoraggio, è stata ricostruita una fitta rete dedicata alla "spasmodica attività di recupero dei crediti". L'elenco dei partecipi si allungò includendo, per il territorio di Mazara del Vallo, INDELICATO Antonino, il genero FRAZZETTA Andrea, GANCITANO Antonino e BIANCO Pasquale. Ruoli logistici di recupero crediti erano svolti da PARRINELLO Maurizio, TITONE Antonio, e due nuove figure: LAUDICINA Pietro e SAPIA Filippo. Di particolare rilievo il ruolo di TANDARA Marioara, la governante di Donato, pienamente inserita e protagonista nelle dinamiche criminali, che supportava le comunicazioni e la rendicontazione.

 

Il progressivo allontanamento di Licari portò Donato e Titone a concentrarsi su SPARLA Vincenzo. Nonostante Sparla fosse agli arresti domiciliari, l'autorizzazione a gestire la sua pescheria in Via degli Atleti permise la creazione di un "vero e proprio crocevia dei traffici illeciti". La pescheria divenne luogo d'incontro privilegiato con i maggiori gestori di piazze di spaccio e persino con il capo mafia RAIA Francesco Giuseppe.

 

Le immagini di sorveglianza documentarono l'elevatissimo numero di transiti sospetti. Sebbene inizialmente fornitore del gruppo Donato, Sparla Vincenzo venne poi ricondotto a una successiva e autonoma associazione criminale, quella del cugino SPARLA Gioacchino.

 

Dopo il sequestro patrimoniale della pescheria, Sparla Vincenzo spostò la base operativa nella sua abitazione, dove vennero elaborate nuove strategie criminali.  È in questo contesto che emersero il padre di Sparla, SPARLA Gaspare cl. 55, e il cugino SPARLA Gaspare cl. 69 , coinvolti in un grave atto intimidatorio: l'incendio di un noto bar marsalese. L'incendio fu ordinato da Sparla Vincenzo come ritorsione al rifiuto del titolare del bar, e fu materialmente commesso da GIACALONE Riccardo, un debitore coartato a estinguere il proprio debito di droga.

 

Nonostante i colpi subiti, le attività illecite non si arrestarono. Le indagini hanno ricostruito il dettaglio delle condotte del gruppo capeggiato dal cugino SPARLA Gioacchino, che operava con la tipica struttura delle associazioni dedite al narcotraffico, con piazze di spaccio protette da grate, porte blindate e sistemi di videosorveglianza.

 

Infine, si assistette all'ascesa della terza, e non meno efficiente, associazione, guidata da DARDO Francesco (altro cugino di Sparla Vincenzo) e RALLO Maurizio. Questo gruppo si accreditò presso le organizzazioni criminali calabresi , garantendosi un canale di approvvigionamento di ingenti e plurimi carichi di cocaina, destinati alle piazze di Marsala, Mazara del Vallo e Trapani.

 


15,00 - Un duro colpo al narcotraffico e alle sue ramificazioni mafiose a Marsala, e non solo, è stato inferto questa mattina dalla Polizia di Stato. Su delega della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Palermo, è stata eseguita un'ordinanza di custodia cautelare restrittiva nei confronti di 27 soggetti (16 in carcere e 11 ai domiciliari), gravemente indiziati di associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti.

L'operazione è resa particolarmente significativa dall'aggravante di avere agito per agevolare l’associazione mafiosa denominata Cosa Nostra, in particolare la famiglia mafiosa di Marsala.

 

L’indagine, avviata nel 2020 e condotta dalla Squadra mobile di Trapani e dal Commissariato di PS di Marsala, ha permesso di accertare il dinamismo criminale di tre distinte associazioni, tutte attive nella commercializzazione di cocaina nelle principali piazze di spaccio di Marsala e dei territori limitrofi.

Le investigazioni hanno documentato il pervicace controllo esercitato da figure apicali della locale consorteria mafiosa. Queste figure venivano regolarmente informate dei traffici illeciti dai vertici delle tre organizzazioni indagate, beneficiando di una percentuale sui proventi della vendita dello stupefacente, individuata come fonte primaria di sostentamento per il sodalizio mafioso.

 

 

Ecco l'elenco completo dei 48 indagati, precisando che per tutti loro vige il principio di non colpevolezza:

 

1. Membri del Gruppo DONATO-TITONE

 

Accusati di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti (Capo 1) e reati fine:

  • DONATO Salvatore (1955) – Promotore, organizzatore e coordinatore. Contestate anche estorsione e spaccio plurimo.
  • TITONE Antonio (1967) – Promotore, organizzatore e coordinatore. Contestate anche spaccio plurimo.
  • MAGGIO Sergio (1970) – Partecipe (autista, custode, preparatore e cessionario).
  • DE MARCO Vincenzo (inteso Natale) (1956) – Partecipe (autista, custode, preparatore e cessionario). Contestate anche detenzione e trasporto di cocaina.
  • PARRINELLO Maurizio (1989) – Partecipe (autista, corriere, custode e cessionario). Contestate anche spaccio plurimo.
  • BIANCO Pasquale (1960) – Partecipe (custode e cessionario a Mazara del Vallo).
  • GANCITANO Antonino (1985) – Partecipe (custode e cessionario a Mazara del Vallo).
  • FRAZZETTA Andrea (1991) – Partecipe (custode e cessionario a Mazara del Vallo).
  • INDELICATO Antonino (1974) – Partecipe (custode e cessionario a Mazara del Vallo). Contestate anche detenzione e trasporto di cocaina.
  • TANDARA Marioara (1975) – Partecipe (coadiutrice nella comunicazione e contabilità).
  • LAUDICINA Pietro (1980) – Partecipe (post-arresto di Donato, contatti con acquirenti e contabilità).
  • SAPIA Filippo Fabio (1987) – Partecipe (post-arresto di Donato, contatti con acquirenti e contabilità).
  • LICARI Vincenzo Fabio (1975) – Partecipe (dedito al reperimento e fornitura di stupefacente).
  • SPARLA Vincenzo (1983) – Partecipe (dedito al reperimento e fornitura di stupefacente). Contestate anche detenzione e trasporto di cocaina e detenzione abusiva di arma clandestina.
  • RAIA Francesco Giuseppe (1967) – Partecipe (reggente della famiglia mafiosa di Marsala, per garantire il controllo e ricevere proventi destinati a "Cosa nostra").

 

2. Reati Connessi al Gruppo DONATO-TITONE

 

  • ROSOLIA Francesco (1962) – Favoreggiamento personale (per aver aiutato SPARLA Vincenzo a eludere le indagini spostando la pistola clandestina).
  • GIACALONE Riccardo (1997) – Coautore di incendio (esecutore materiale dietro compenso di 500 euro).
  • RENDA Giuseppe (1987) – Coautore di incendio (partecipe nell'organizzazione).
  • SPARLA Gaspare cl. 55 (1955) – Coautore di incendio (partecipe nell'organizzazione).

 

3. Membri del Gruppo SPARLA Gioacchino

 

Accusati di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti e reati annessi:

  • SPARLA Gioacchino (1998) – Promotore, organizzatore e coordinatore. Contestate anche spaccio plurimo.
  • SPARLA Gaspare cl. 69 (1969) – Partecipe (curava rifornimento, trasporto e consegna). Coautore di incendio.
  • SPANO Giuseppe (2002) – Partecipe (custode, preparatore e cessionario a Contrada Amabilina). Contestate anche spaccio plurimo.
  • ABATE Domenico (2002) – Partecipe (custode, preparatore e cessionario a Contrada Amabilina).
  • NICOLOSI Giuseppe (2003) – Partecipe (custode, preparatore e cessionario a Contrada Amabilina).
  • RAINERI Flavio (2000) – Partecipe (custode, preparatore e cessionario a Contrada Amabilina).
  • ZIZZO Gianluca (2003) – Partecipe (custode, preparatore e cessionario a Contrada Amabilina).

 

4. Membri del Gruppo DARDO-RALLO

 

Accusati di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti (Capo 34) e reati fine:

  • DARDO Francesco (1998) – Promotore, organizzatore e coordinatore. Contestate anche detenzione e trasporto di ingenti quantitativi di cocaina.
  • RALLO Maurizio (1977) – Promotore, organizzatore e coordinatore. Contestate anche detenzione e trasporto di ingenti quantitativi di cocaina e spaccio.
  • DARDO Gianluca (1995) – Partecipe (curava la preparazione dello stupefacente).
  • GUIDA Rosario (1990) – Partecipe (corriere, trasporto e consegna, curava relazioni). Contestate anche detenzione e trasporto di ingenti quantitativi di cocaina.
  • RINAUDO Giuseppe (1990) – Partecipe (curava relazioni, individuava acquirenti, definiva trattative per carichi ingenti). Contestate anche detenzione e trasporto di cocaina.
  • BRUZZESE Pasquale (1996) – Partecipe (reperimento e stabile fornitura dalla Calabria). Contestate anche detenzione e trasporto di ingenti quantitativi di cocaina.
  • GIULIETTO Vito (1981) – Partecipe (custode, preparatore e cessionario a Mazara del Vallo). Contestate anche detenzione e trasporto di ingenti quantitativi di cocaina.
  • INDELICATO Giovanna (1980) – Partecipe (custode, preparatore e cessionario a Mazara del Vallo). Contestate anche detenzione e trasporto di cocaina.
  • RALLO Salvatore (2003) – Partecipe (trasporto e consegna, pagamento fornitori). Contestate anche detenzione e trasporto di cocaina.
  • CHINAOUI Mariem (1994) – Partecipe (trasporto e consegna, pagamento fornitori). Contestate anche detenzione e trasporto di cocaina.
  • FERNANDEZ Salvatore (2002) – Partecipe (custode, preparatore e cessionario in Via S. Angileri). Contestate anche detenzione e trasporto di ingenti quantitativi di cocaina.
  • FRAZZITTA Alessio (2001) – Partecipe (custode, preparatore e cessionario in Via S. Angileri).
  • ZIZZO Alessio (2000) – Partecipe (custode, preparatore e cessionario in Via S. Angileri). Contestate anche spaccio plurimo.
  • MANCUSO Kevin Kledi (2003) – Partecipe (custode, preparatore e cessionario in Via S. Angileri).

 

5. Reati Connessi al Gruppo DARDO-RALLO

 

  • SCOMA Giuseppe (1951) – Coautore di detenzione e trasporto di cocaina (intermediario e garante).
  • ANGILERI Fabio (1995) – Coautore di detenzione e trasporto di cocaina (coadiuvava nelle fasi di consegna del denaro e ricezione dello stupefacente).
  • BARSALONA Giuseppe (1971) – Coautore di detenzione e trasporto di cocaina (acquirente).
  • ROMEO Biagio (1984) – Coautore di detenzione e trasporto di cocaina (acquirente a fini di spaccio).
  • BAHI Sonia (1978) – Coautore di detenzione e trasporto di cocaina (custode).
  • MAZZARA Pietro (1987) – Coautore di detenzione e trasporto di cocaina (scortava i corrieri come "staffetta").
  • BENINATI Giuseppe Felice (1997) – Coautore di detenzione e trasporto di cocaina (acquirente).
  • ANASTASI Riccardo (1988) – Coautore di detenzione e trasporto di cocaina (destinatario finale dello stupefacente).

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09,00 -  Un duro colpo al narcotraffico e alle sue ramificazioni mafiose nel Trapanese è stato inferto questa mattina dalla Polizia di Stato. Su delega della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Palermo, è stata eseguita un'ordinanza di custodia cautelare restrittiva nei confronti di 27 soggetti (16 in carcere e 11 ai domiciliari), gravemente indiziati di associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti.

L'operazione è resa particolarmente significativa dall'aggravante di avere agito per agevolare l’associazione mafiosa denominata Cosa Nostra, in particolare la famiglia mafiosa di Marsala.

L'imponente dispositivo ha visto l'impiego di 200 poliziotti, 4 unità cinofile e 16 pattuglie dei Reparti prevenzione crimine di Sicilia e Calabria, eseguendo contemporaneamente 20 perquisizioni tra Trapani, Marsala e Mazara del Vallo.

 

 

La rete della cocaina e il controllo di Cosa Nostra

 

L’indagine, avviata nel 2020 e condotta dalla Squadra mobile di Trapani e dal Commissariato di PS di Marsala, ha permesso di accertare il dinamismo criminale di tre distinte associazioni, tutte attive nella commercializzazione di cocaina nelle principali piazze di spaccio di Marsala e dei territori limitrofi.

Le investigazioni hanno documentato il pervicace controllo esercitato da figure apicali della locale consorteria mafiosa. Queste figure venivano regolarmente informate dei traffici illeciti dai vertici delle tre organizzazioni indagate, beneficiando di una percentuale sui proventi della vendita dello stupefacente, individuata come fonte primaria di sostentamento per il sodalizio mafioso.

 

 

Le tre organizzazioni e i metodi criminali

 

Il dinamismo criminale si articolava su tre gruppi distinti, con basi operative e metodi diversificati.

Un primo gruppo criminale aveva la sua base operativa in Contrada Ciavolo a Marsala. A capo si poneva un allevatore marsalese di settant’anni, il quale gestiva una fitta rete di sodali e pusher per lo spaccio di cocaina. L'indagato si riforniva anche attraverso la mediazione di un pregiudicato mafioso e di personaggi di spicco della criminalità locale.

Nel corso dell’indagine, l'uomo, poi destinatario della custodia in carcere, fu arrestato in flagranza di reato: i poliziotti rinvennero tre armi – due revolver calibro 38 e una semiautomatica con matricola abrasa – oltre a 40 grammi di cocaina, tutto nascosto tra arbusti e manufatti rurali adiacenti la sua proprietà.

 

Il secondo gruppo era attivo in Contrada Amabilina ed era riconducibile a un pregiudicato marsalese che, pur essendo agli arresti domiciliari, era autorizzato a gestire la sua pescheria in Via degli Atleti. L'uomo aveva trasformato l'esercizio commerciale non solo in un vero e proprio crocevia del traffico di stupefacenti, ma anche in un luogo privilegiato per gli incontri con figure apicali di Cosa Nostra marsalese e con i referenti delle altre due organizzazioni.

A seguito di una misura di prevenzione patrimoniale, l'uomo fu privato della pescheria, costringendolo a trasferire la base operativa dello spaccio nella propria abitazione. La sua pericolosità è stata dimostrata dalla disponibilità di una pistola 7,65 con matricola abrasa, detenuta per suo conto da un dipendente della pescheria, arrestato in flagranza.

Il medesimo gruppo criminale, costituito tra gli altri dal padre e dal cugino del pregiudicato, è ritenuto responsabile di un grave atto intimidatorio: il danneggiamento a mezzo fuoco di un noto bar marsalese nel gennaio 2022. L'attacco fu organizzato come ritorsione al rifiuto del titolare del bar di assumere il pregiudicato (l'assunzione gli avrebbe reso meno afflittiva la misura restrittiva patita). L'incendio fu poi commissionato ("deve diventare cenere") a un consumatore di stupefacente in debito con il sodalizio per pregressi acquisti di droga.

 

 

Una terza associazione, con base in un appartamento di Via Angileri a Marsala, ha visto la sua ascesa grazie all’attivismo di numerosi giovanissimi pusher. La loro affermazione è stata favorita dall’accreditamento presso organizzazioni criminali calabresi (della Locride), che hanno assicurato un canale di approvvigionamento di cocaina a prezzi concorrenziali, poi rivenduta nelle piazze di spaccio di Trapani, Marsala e Mazara del Vallo.

In questo contesto, è stato intercettato un fornitore calabrese e arrestato in flagranza nel marzo 2022, in occasione di un trasporto che conteneva oltre 2 chili di cocaina. L’associazione aveva già effettuato un primo acquisto dal calabrese per la somma di oltre 100 mila euro, per un totale di 3 chili e mezzo di cocaina.

Nel corso dell'indagine complessiva, sono stati tratti in arresto in flagranza 6 indagati per possesso di cocaina e sequestrati oltre 4 chili dello stupefacente. L’operazione odierna mira a smantellare definitivamente queste reti criminali e a recidere il legame di sostentamento con Cosa Nostra.