Un ostacolo di natura legale e contabile, definito "illegittimo" dalla magistratura, si abbatte sul progetto del Ponte sullo Stretto di Messina. Con le motivazioni depositate in data odierna, la Corte dei Conti ha formalmente bocciato la delibera del CIPESS relativa alla maxi-opera, evidenziando una profonda frattura tra i rilievi dei giudici e le argomentazioni del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT). La Corte lamenta non solo la violazione di leggi fondamentali, ma anche l'insufficienza e l'incongruenza delle risposte fornite dai dirigenti ministeriali.
Il Diritto Ambientale Disatteso: la Legge Habitat
Il principale motivo di ricusazione del visto riguarda la palese violazione della Legge Habitat (1992), una norma di matrice europea che disciplina la "conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e fauna selvatiche". Per la Corte dei Conti, la costruzione del ponte a campata unica verrebbe meno a questi principi.
I magistrati contabili hanno sottolineato che eventuali deroghe a questa complessa normativa sarebbero ammissibili solo se fondate su "ragioni di tutela della salute dell’uomo", motivazioni ritenute estranee al progetto. Di fronte a questa richiesta di chiarimenti, il MIT avrebbe risposto concentrandosi sui benefici economici derivanti dall’aumentata accessibilità, argomentazioni che per i togati risultano «inconferenti ai fini della procedura in deroga».
La Corte ha liquidato come "estremamente sintetico e assiomatico" il documento Iropi (trasmesso dal MIT) che si limitava ad asserire: «Date le motivazioni imperative di sicurezza e sviluppo economico, solo il Ponte sullo Stretto a campata unica riesce a soddisfare le necessità minimizzando gli impatti ambientali». Secondo la magistratura, queste sono "affermazioni apodittiche" che non colmano l'inosservanza della legge, poiché le "assunzioni relative ai diversi motivi di 'interesse pubblico' non risultano validate da organi tecnici e corroborate da documentazione".
Le Criticità su Appalti e Sostenibilità Economica
Oltre alle questioni ambientali, la Corte ha rilevato gravi lacune sotto il profilo della trasparenza e della sostenibilità finanziaria.
Sul fronte del Codice degli Appalti, i magistrati hanno censurato il fatto che la delibera CIPESS si sia limitata a prendere atto del costo totale dell’opera senza svolgere alcuna considerazione sulla procedura di aggiornamento dei costi e sul "compiuto rispetto dei presupposti di cui all’articolo 72 della direttiva europea". Viene in sostanza disatteso il principio di "trasparenza e concorrenza" necessario dopo le modifiche al progetto originario.
Riguardo la sostenibilità economica, il Collegio ha riscontrato che il piano tariffario relativo al pedaggio appare «lacunoso e contraddittorio». La gestione ordinaria del Ponte è considerata un’incognita, totalmente condizionata dall’«incerta definizione dei costi d’opera», i quali sono "in parte meramente stimati e non includono alcuni oneri".
La Reazione Politica: “Tecnici al Lavoro” vs. Attacco dell’Opposizione
Mentre la Corte dei Conti delibera di "ricusare il visto e la conseguente registrazione del provvedimento", le istituzioni politiche cercano di rassicurare.
Palazzo Chigi ha diffuso una nota in cui assicura un «ampio margine di chiarimenti con la Corte dei Conti». Anche il MIT ha commentato affermando che "l’iter per la realizzazione continua" e che "tecnici e giuristi sono già al lavoro per superare tutti i rilievi". Sulla stessa linea l'amministratore delegato della società Stretto di Messina, Pietro Ciucci, che si è detto "fiducioso di poter individuare le opportune iniziative per superare i rilievi", facendo leva sull'impegno del Governo a riavviare l'opera.
Dall’opposizione, tuttavia, la condanna è netta. Il deputato di AVS, Angelo Bonelli, che per primo aveva presentato un esposto, ha attaccato, affermando che la Corte dei Conti "chiarisce le violazioni alla legge habitat" e che il Governo "non ha mai indicato soluzioni alternative al ponte a campata unica, progetto impercorribile". La sensazione, a fronte di questo profondo divario tra le valutazioni tecniche e le ambizioni politiche, è che il percorso per la realizzazione del Ponte si trovi, ad oggi, ancora in un vicolo cieco.
Le 33 pagine in cui la Corte dei conti smonta il ponte sullo Stretto by Redazione Tp24