L'ultimo report rilevante dell'Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) sulle prestazioni sanitarie della Sicilia aggiornato a novembre 2025 riguarda principalmente lo stato di attuazione delle strutture territoriali previste dal DM 77/2022 e i tempi di risposta del sistema di emergenza-urgenza.
Il monitoraggio relativo al DM77 evidenzia ritardi significativi nell'implementazione delle strutture territoriali in Sicilia, come in molte altre regioni italiane. A livello nazionale, solo il 38% delle Case della Comunità programmate risulta attivo con almeno un servizio operativo, e una percentuale ancora minore rispetta pienamente gli standard organizzativi richiesti dal DM 77. La situazione in Sicilia riflette e in alcuni casi amplifica queste criticità.
ASP e Ospedali in fondo alla classifica
Attese al Pronto Soccorso e attese per una ambulanza sono le maggiori criticità. Le linee guida nazionali fissano in 18 minuti il tempo massimo per l'arrivo dei soccorsi. Sono 6 province siciliane su 9 che presentano gravi carenze nella gestione dei mezzi di emergenza, l’attesa media è di 18 minuti, tempo che intercorre tra la chiamata e l’arrivo dell’ambulanza. Questo mette a rischio tutta l’area di emergenza urgenza. Messina è in fondo alla classifica, dove l’attesa per una ambulanza può arrivare ai 25 minuti, Agrigento con 22 minuti. A Trapani l’ambulanza fa leggermente prima ad arrivare, 19 minuti.
Non va meglio nelle altre città. Ma quando l’ambulanza arriva al Pronto Soccorso non è detto che la situazione migliori, le attese si registrano e i PS siciliani sono in fondo alla classifica di Agenas: i pazienti attendono per più di 8 ore. Si apre la maglia di quei pazienti che arrivano in Pronto Soccorso ma che potrebbero essere trattati dalla medicina territoriale, se questa fosse messa in rete e se a medici di base e guardie mediche venisse messa a disposizione strumentistica adeguata.
Liste di attesa e interventi
Schedati ci sono pure gli interventi di tumore al colon: entro 30 giorni dalla prenotazione. Il Policlinico di Palermo è quartultimo con il 35,5%.
La crisi dei PS
Da gennaio 2026, un Pronto soccorso su quattro in Italia rischia di operare con meno della metà dei medici necessari. Emerge da un'indagine condotta dalla Società Italiana di Medicina d'Emergenza Urgenza (Simeu), L’analisi evidenzia una criticità diffusa in quasi tutto il territorio, con disparità regionali e una carenza strutturale che l'associazione collega alla scadenza dei contratti legati alla pandemia e alle società di servizi esterni. In assenza di un piano di reclutamento stabile, Simeu avverte che si renderà necessario il ricorso a soluzioni tampone come le prestazioni aggiuntive e il coinvolgimento di professionisti esterni al Servizio sanitario nazionale. Tuttavia, l'associazione richiama l'attenzione delle istituzioni sulla necessità di una strategia nazionale per la valorizzazione della medicina d'urgenza e per la formazione di nuove figure professionali dedicate.
Via Faraoni
C’è una lettera-lo riporta La Sicilia- con cui il deputato nazionale Tommaso Calderone( Forza Italia) chiede le dimissioni di Daniela Faraoni, assessore regionale alla Salute.
La missiva è indirizzata al governatore Renato Schifani, i rapporti tra la Faraoni e Totò Cuffaro della DC pare siano stati fin troppo stretti, quasi una “sudditanza”.
C’è stato un incontro tra Cuffaro e Faraoni a casa del leader della DC e Calderone lo scrive a Schifani, ma viene fuori pure dalle intercettazioni. La Faraoni non è indagata.