«La Sicilia è ostaggio di scandali, inchieste e malaffare. In un Paese normale saremmo già ai titoli di coda». L’eurodeputata del Movimento 5 Stelle Ida Carmina interviene duramente dopo la convalida degli arresti per l’ex presidente Totò Cuffaro e altri dirigenti sanitari, nell’ambito dell’indagine sui presunti concorsi pilotati.
Secondo Carmina, però, «non è solo Cuffaro il problema». Pur ribadendo la necessità di rispettare la presunzione di innocenza, l’esponente M5S sottolinea che non può diventare «un alibi per restare immobili davanti a una politica che emana fetore di corruzione, clientelismo e totale assenza di etica pubblica».
La deputata attacca l’intera maggioranza che sostiene il presidente della Regione Renato Schifani, accusando i parlamentari di aver «preferito le poltrone alla dignità» per non aver votato la mozione di sfiducia. «Avevano l’occasione di smarcarsi dal sistema. Non lo hanno fatto», afferma. Carmina cita anche le parole dell’arcivescovo Lorefice e parla di «lupi rapaci che non vogliono ridare la parola agli elettori».
“Governo regionale travolto da inchieste. Schifani invece di scusarsi attacca le opposizioni”
Schifani, secondo Carmina, sarebbe «circondato da indagini, procedimenti e rinvii a giudizio» che coinvolgono governo, Ars e maggioranza, con numeri «inammissibili». La deputata parla di «totale mancanza di credibilità» e denuncia un «fango che soffoca la Regione», mentre «chi dovrebbe garantire trasparenza resta incollato alla poltrona e si indigna pure».
Ma per Carmina il danno non è solo istituzionale. «Così si alimentano sfiducia, rassegnazione ed emigrazione. I giovani migliori scappano perché non sperano più», afferma.
L’attacco alla premier Meloni: “Intervenga. Lo Statuto è calpestato”
La deputata M5S punta poi il dito contro il Governo nazionale. «E Meloni? Non dice nulla? Per molto meno ha sciolto consigli comunali, come a Paternò. Ma davanti a un Parlamento e un Governo regionale zeppi di indagati, resta immobile. Servono i caschi blu dell’ONU?»
Da qui la richiesta: «La premier eserciti le sue prerogative: proponga al Presidente della Repubblica lo scioglimento dell’Assemblea regionale siciliana ai sensi dell’art. 126 della Costituzione. Questo Parlamento non ha più credibilità per governare altri due anni».
Carmina attacca anche la recente norma sui deputati supplenti approvata al Senato: «Festeggiano l’aumento delle poltrone mentre la Sicilia affonda. Prima facciano pulizia».