Marsala, il consiglio boccia il Sindaco Grillo sugli Asacom
La seduta del Consiglio comunale di Marsala di ieri si chiude con un voto politico forte e compatto: approvato all’unanimità (17 voti su 17 presenti) l’atto di indirizzo che esprime dissenso verso le nuove linee guida del sindaco Massimo Grillo sulla gestione del servizio Asacom, l’assistenza all’autonomia e alla comunicazione per gli alunni con disabilità.
Si tratta di un atto che non ha valore regolamentare, ma il messaggio all’amministrazione è chiaro: stop ai cambiamenti, almeno fino alla fine dell’anno scolastico e del mandato.
Cosa contesta il Consiglio: certificazioni, continuità e metodo
L’atto di indirizzo depositato il 20 novembre e firmato da otto consiglieri di maggioranza e opposizione mette nero su bianco le criticità rilevate nel documento inviato dal sindaco e dal dirigente Quartararo agli istituti scolastici lo scorso 27 ottobre.
1. La certificazione INPS non può essere l’unico criterio
Il primo punto dell’atto riguarda l’obbligo della certificazione INPS ai sensi dell’art. 3 comma 3 della legge 104/92. Il Consiglio ricorda, come scritto nell’atto:
“La necessità del servizio è attestata dal PEI redatto dal GLO sulla base del profilo di funzionamento certificato dalle figure professionali” .
E aggiunge che sentenze recenti hanno obbligato il Comune a garantire l’assistenza anche a bambini privi della certificazione INPS, se il PEI lo prevede.
2. Il rischio di negare un diritto allo studio
Un passaggio molto diretto del documento evidenzia:
“Ciò evidenzia la poca sensibilità verso gli alunni con disabilità, ai quali è stato negato il diritto allo studio” .
È uno dei passaggi più politici dell’intero atto: il Consiglio accusa l’amministrazione di aver già generato situazioni di esclusione.
3. Nessuna garanzia sulla continuità del servizio
Altro nodo decisivo: il progetto del sindaco prevede che dal 1° gennaio 2026 il servizio venga affidato a un unico gestore.
L’atto rileva:
“Nella nota non si riporta alcuna garanzia di continuità del servizio senza interruzioni e soprattutto della stabilità nel percorso educativo dell’alunno” .
Una preoccupazione condivisa praticamente da tutti i consiglieri intervenuti in aula, che ricordano come cambi di operatore a metà anno possano compromettere mesi di lavoro educativo.
4. Critiche anche al “modello Palermo”
Il documento evidenzia fortissime perplessità verso l’idea di istituire dal 1° gennaio 2027 un Albo comunale degli operatori Asacom:
“Tale scelta non può e non deve avvenire senza una reale concertazione con i rappresentanti sindacali e della categoria” .
E soprattutto:
“Non può essere decisa da un’amministrazione che ha la scadenza del mandato nel maggio 2025” .
Un messaggio politico chiarissimo: un cambio strutturale del sistema non può essere deciso da chi è a fine mandato.
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